Ho fatto errori politici: quello di essermi ricandidato alla presidenza della Regione nel 2005, perché non si può restare in carica, tra città e Regione, per oltre sedici anni”, e ”anche di non essere riuscito a uscire rapidamente dall’emergenza dei rifiuti che ancora oggi incombe su Napoli. Però nessuno può mettere in dubbio la mia onestà”. Così l’ex governatore campano Antonio Bassolino, assolto nel processo per presunte irregolarità nella gestione del ciclo dei rifiuti in Campania, in due interviste a Repubblica e Mattino.
”Su di me si è innescato un corto circuito giudiziario-politico a vari livelli che avrebbe ucciso un toro, avrebbe distrutto chiunque non avesse avuto alle spalle una storia di militanza e di legame con le persone e il territorio”, dice Bassolino. ”Se la corte avesse fatto valere la prescrizione sarebbe stata una mezza vittoria, invece così ha scacciato tutte le ombre”. La sentenza, prosegue, ”è importante perché chiarisce che io non ho tratto nessun beneficio dalla mia carica di commissario per i rifiuti. Anzi, ho rinunciato allo stipendio. Altri dalla vicenda dei rifiuti hanno avuto benefici, io solo danni, soprattutto d’immagine. E con me è stata danneggiata anche l’immagine di Napoli”. In merito al proprio futuro politico, ”darò una mano se me lo chiedono e, se non me lo chiedono”, dichiara. Quanto all’ipotesi di una sua candidatura a sindaco nel 2016, ”io non c’entro. L’ipotesi Bassolino non esisterebbe, se le cose a Napoli non andassero nel modo critico in cui vanno ora”.