No a Saccomanni all’Economia: “abbiamo già dato con i tecnici, veniamo da un governo che ha fatto disastri col suo eccesso di rigore”. Lo afferma Silvio Berlusconi, intervistato oggi da Corriere della Sera, Repubblica, Stampa e Giornale, spiegando che ora “serve un governo politico che sappia rilanciare l’economia”.

“Se volessero fare le cose per bene – dice al quotidiano di via Solferino -, chiamerebbero me che in campagna elettorale ho sempre detto che mi proponevo come ministro del Tesoro, non come premier. Ma non lo faranno mai. E allora c’é Brunetta: sarà incazzoso, litigioso, ma è uno molto intelligente”. Un ruolo per sé il Cavaliere comunque lo rivendicherebbe, magari “nella commissione per le riforme istituzionali”, se si farà. L’ex premier sottolinea che l’ok al governo arriverà non per il placet su un singolo provvedimento, come l’Imu, ma “sulla qualità complessiva della manovra che verrà proposta”, precisando che il Pdl ha già presentato “sei disegni di legge per il lavoro e per le imprese. Possiamo fonderli in un unico provvedimento, una specie di decreto salva Italia”. Berlusconi non pone nessun veto su una eventuale conferma di Cancellieri al Viminale. “L’ho proposta io come prefetto a Bologna – dice anche a Repubblica -, volevamo candidarla. Ma ripeto, prima va trovato un accordo sul programma. Alla Stampa Berlusconi ripete che fra le priorità c’é quella di “eliminare la camicia di forza che la burocrazia impone alle imprese, con le eccessive autorizzazioni ex ante necessarie ad avviare un business”, “poi abrogare l’Imu, patrimoniale permanente che ha tolto soldi dalle tasche delle famiglia e fiducia”, ma anche “ridurre l’Irap” e “cambiare tutto a Equitalia”.

 

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