Il Pdl è pronto “a discutere” anche l’ipotesi di un esponente del Pd al Colle ma “solo se si fanno le larghe intese”. A chiarirlo, in una intervista a Repubblica, l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, smentendo che sul tavolo, come circolato sulla stampa in queste settimane, ci siano ipotesi di amnistia o di salvacondotto: “Di amnistia è la prima volta che ne sento parlare. È un’ipotesi di cui non ho mai discusso con nessuno.
All’amnistia non ci penso, credo non ci pensi nessuno” e nemmeno a un salvacondotto: “Io, ormai, a questi patti non credo più. Il mio giudice a Berlino é la Corte di Cassazione, che mi ha sempre assolto”. Dell’ipotesi di un democratico come successore di Napolitano “siamo sicuramente pronti a discuterne, ma quando abbiamo parlato con il segretario – lo devo precisare – non è stato fatto alcun nome” dice il Cavaliere aggiungendo che “non hanno ufficializzato alcun nome. Ci hanno detto che ci presenteranno una rosa, quando lo faranno allora decideremo”. Ma “se concordiamo una strada per il Quirinale, anche sull’altro lato dobbiamo trovare un raccordo in un esecutivo di larghe intese, con ministri scelti insieme. Altrimenti niente. Un governo ballerino, sostenuto da qualche gruppetto non avrebbe la forza di assumere i provvedimenti di cui il Paese ha bisogno per salvare l’economia e per trattare in Europa”. Se invece “si va appresso ai grillini…povero Paese”. Per Berlusconi il fatto che il MoVimento Cinque Stelle abbia preso il 25% dei voti è “sconfortante, hanno votato un ex comico senza conoscere nessuno di quelli che hanno portato in Parlamento”.