Fininvest si salva anche senza la norma rimossa dalla manovra, che Tremonti considerava “sacrosanta”. Così Silvio Berlusconi, intervenuto a Montecitorio alla conferenza stampa di presentazione del libro di Domenico Scilipoti. La cosiddetta “salva Fininvest”, il “comma 23” inserito e poi rimosso 2 dal decreto sulla manovra, “non l’ho scritta io – tiene a precisare il premier -, mi sono astenuto da tutto. Della cosa si è discusso in Cdm.
Il ministro Tremonti, che la considerava sacrosanta, non ha ritenuto di portarla al voto del Consiglio dei ministri. Era sicuro che tutti i membri del governo sarebbero stati d’accordo. Per esempio, Calderoli che mi ha detto che avrebbe voluto aiutarmi a scriverla meglio. Non c’è nessun giallo. Io e la Fininvest non abbiamo bisogno di nessuna norma per salvarci”. Berlusconi, inoltre, non considera affatto chiusa la partita. “Non c’è nulla – ha affermato – che ci impedisce di ripresentare” quella norma, “si può pensare di inserirla durante il percorso parlamentare”. Osserva ancora il premier: “Su Fininvest ci sarà una sentenza prossimamente, a quel punto non si potrebbe più considerarla una norma ad personam”. Poi Berlusconi torna ad attaccare, duramente, l’opposizione. “Non si rassegna, e non riesce a giocare una partita all’interno delle regole democratiche, ma è pronta a usare ogni mezzo per ostacolare il governo, dalle manovre parlamentari alla strumentalizzazioni dei risultati dei referendum e delle elezioni amministrative”. “L’opposizione – ha aggiunto Berlusconi – strumentalizza la manovra, i referendum e le elezioni amministrative. Non esiste in nessun altro paese europeo che se si perdono le elezioni di medio termine si chiede di andare a votare. Non è accaduto alla Merkel e nemmeno a Zapatero nonostante la debacle”.