Ne ha parlato al mattino con Mario Monti mentre partecipavano al Quirinale all’inaugurazione di una mostra. Poi lo ha ribadito in pubblico durante la presentazione del libro del suo pupillo Angelino Alfano al Tempio di Adriano: nessuna golden share sul governo ma un fermo ‘no’ ad una ipotesi di ”patrimoniale” o di ”modifica della legge elettorale”.

Tutt’al piu’ una apertura a discutere sulla reintroduzione dell’Ici ma ”partendo dalla base dell’Imu”. E’ la strategia di Silvio Berlusconi per i prossimi mesi, almeno fino a quando ”non si verifichera’ un evento che richiedera’ lo scioglimento delle Camere”. Insomma leali al governo dei professori, anche perche’ ”senza un esecutivo il Paese sarebbe esposto ancor piu’ alla speculazione”, ma con le mani libere per rilanciare il Pdl, casomai rilanciando l’alleanza di centrodestra con Lega e Udc. Berlusconi ribadisce che ”un governo tecnico di per se’ e’ una negazione della democrazia” ma sottolinea che appoggiarlo ”e’ stata decisione saggia e necessaria”. Dunque, nessuna voglia di rottura con il professore. D’altronde, come riferisce Alfano, il Cavaliere dice che ”nessuno meglio di lui puo’ capire le difficolta’ che si hanno al governo”. Berlusconi interviene alla presentazione del libro dell’ex Guardasigilli: lo gratifica dicendo che ”ha doti umane inarrivabili”: chiarisce pero’ che non fara’ nessun passo indietro. Anzi si impegnera’ in prima persona per ”una straordinaria campagna elettorale”. Cosi’ traccia il percorso che immagina per il Pdl: in Parlamento si tentera’ di mettere ancora mano ”alla riforma della Giustizia” e ad un provvedimento per limitare ”le intercettazioni”. Politicamente si puntera’ a non strappare con la Lega Nord e a ricucire con l’Udc: ”Confido in un ravvedimento operoso”, dice spiegando che per i centristi l’alleanza e’ una scelta obbligata perche’ ”in caso di elezioni l’Udc non puo’ confluire nella sinistra perdendo due terzi dei suoi voti”. Dal partito di Pier Ferdinando Casini non arrivano risposte ufficiali ma trapela la volonta’ di non rispondere. Alla presentazione del libro di Alfano c’e’ anche Roberto Maroni, ministro nello scorso governo ed ormai ‘ex alleato’. Ma non per Berlusconi che con l’esponente leghista da’ vita ad una sfida a distanza con battute e punzecchiature. L’esponente ‘lumbard’ si rivolge all’ex premier: ”Noi siamo in opposizione, voi siete in maggioranza. L’alleanza e’ finita”. Ma il Cavaliere non ci sta: ”Lega e Pdl disgiunti al voto perderebbero tutte i capoluoghi al Nord”, replica il leader del Popolo della Liberta’. ”Non so cosa accadra’ tra un anno. Per ora ricostruiamo l’alleanza”, risponde ancora Maroni. Alla fine la ‘buttano’ in calcio e sul Milan. Il leader del Pdl annuncia che riprendera’ ”la presidenza” del ‘Diavolo’; il leghista, noto tifoso rossonero, gioisce: ”Da quando ha lasciato Palazzo Chigi, i risultati della squadra sono migliorati”.

 

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