Una scossa riformista. Per far ripartire l’Italia. Perchè senza “una riscossa civica e morale, senza questo carburante non andiamo da nessuna parte”. E finchè la gente per bene “non si alza in piedi”, non c’è possibilità di cambiamento. Con queste parole Pier Luigi Bersani ha dato il via a Reggio Emilia
alla festa nazionale del Partito Democratico. Poi lo sfogo, l’orgoglio. Contro i “fascisti del web”. Contro chi definisce i democratici zombie, cadaveri ambulanti. Bersani scandisce: “Vengano qui a dircelo, vengano via dalla rete. Vengano qui”. E spiega: “Si sta creando un linguaggio, e consiglio a chi sottovaluta questi dati di linguaggio, di andarsi a rileggersi un pò di storia, e in particolare i fatti del 1919…”. Di Pietro: “Bersani si comporta come il bue che dice cornuto all’asino”.
Al centro dell’intervento del leader democratico anche la trattativa in atto sulla riforma elettorale. “Vedo francamente la possibilità di una nuova legge elettorale che cancelli il Porcellum”. Ma questo “non dipende solo da noi: lo vedremo nelle prossime ore. Noi abbiamo chiarito i nostri paletti”. Ovvero: La sera delle elezioni “il mondo deve sapere che in Italia c’è qualcuno che può governare, sennò arriva lo tsunami”. Un eventuale successo della trattativa secondo il segretario del Pd non significa però automaticamente elezioni anticipate. “Il problema è avere la nuova legge elettorale. Ma non c’è nessun automatismo rispetto all’andare a votare subito”. Bersani chiarisce: “Non siamo settari, ci rivolgiamo a chi vuole una legislatura di ricostruzione”. Poi Casini: “Io non lo sto incontrando, non abbiamo fatto alleanze”.
Quanto all’Idv, invece, “ha scelto di stare fuori, ma noi siamo riformisti e la scelta di stare fuori non la vogliamo”. Ancora: “Credo che un centrosinistra serio di fronte alla crisi del paese debba isolare le posizioni di una destra regressiva e populista e debba rivolgere un appello alle forze costituzionali e democratiche. Poi starà a loro decidere se vogliono esserci o meno”.
Poi il segretario si lascia andare poi a un duro sfogo contro quelli che definisce “fascisti” del web. “Vedo che sulla rete sono rivolti al nostro partito dei linguaggi del tipo ‘siete degli zombie, dei cadaveri vi seppelliremo vivi’. Sono linguaggi fascisti e a noi non ci impressionano”. Poi la replica, secca: “Vengano qui a dircelo vengano via dalla rete. Vengano qui”, rincara il leader democratico. Non fa nomi. Ma è evidente che nel mirino ci sono tanto Beppe Grillo quanto Antonio Di Pietro, che tempo fa ha postato su internet anche un video con Bersani nei panni di uno zombie.