“Per tranquillità di tutti dico che le istituzioni non c’entrano nulla con governo. Quindi Grillo, Monti, Berlusconi stiano tranquilli. Le istituzioni ieri hanno preso una boccata d’aria fresca”. Lo ha detto Pier Luigi Bersani a L’intervista, su Sky, replicando a chi gli chiedeva se a questo punto chiedesse un mandato a Napolitano. Il leader del Pd ribadisce no a governissimi con il Pdl.

‘Non c’é, sottolinea, l’ipotesi di portare avanti un programma che “selezioni una nuova maggioranza che veda noi assieme alla Pdl perché non si può mettere un coperchio precario sopra una pentola a pressione. Non é possibile”. “Io spero che non si voti a giugno – prosegue il leader del Pd – e che si possa lavorare”. Bersani ha aggiunto che si potrebbero comunque fare le primarie entro giugno. Sono ”pronto entro luglio – prosegue – a una nuova legge che superi il finanziamento pubblico e lo riconduca a piccole contribuzioni dei cittadini parzialmente assistite da detrazioni” no invece all’abolizione perche’ cosi’ la politica la fanno i miliardari.

”Da qui a li’ sono pronto a sospendere le erogazioni”. “Vado a dire che per me in questo momento non funzionerebbero accordi politici preventivi” ma “va chiesto alle forze politiche in Parlamento di sostenere un programma di cambiamento sui punti che la gente percepisce come più urgenti. Andrò a dire questo al Presidente della Repubblica”.

Bersani ha sottolieato che di rendersi conto con il voto che ho “ricevuto un mandato e quello che dirò e farò non sarà in nome di una pretesa ma di una responsabilità di fronte al Paese”. “E’ vergognoso quanto è stato detto sull’apparato del Pd – continua il segretario Pd – a prescindere da chi l’abbia detto. Per montare il palco ci vogliono i soldi e non mi si dica che gli asini volano”. Bersani difende la struttura del Pd dagli attacchi che sono venuti con la diffusione di un dossier ma anche la politica tutto volontaristica del M5S: noi vogliono rivedere le cose, abbiamo noi fatto dimezzare il finanziamento pubblico l’ultima volta ma non ammettiamo che si dicano cose vergognose su chi lavora. Dico solo che per montare un palco ci vogliamo i soldi e che per fare politica servono soldi perché altrimenti non si fa nulla”.

 

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