Nuova architettura dello Stato e del governo entro il 2013 con un ”procedura d’urgenza” e dunque ”un importante risparmio di tempo sull’iter di approvazione”. Lo ribadisce il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, in un’intervista a La Padania. L’esponente leghista vuol fare chiarezza e spiega: ”Noi i parlamentari li vogliamo tagliare del 50 per cento.
Non come la sinistra che propone 400 deputati e 200 senatori”. Si pensa a un Parlamento con 500 membri ”250 per ciascun ramo. Che pero’ non funzioneranno piu’ allo stesso modo perche’ si ‘specializzeranno”’. Nel Senato federale, poi, ”abbiamo previsto che oltre oltre ai membri elettivi ci sia una rappresentanza anche di regioni ed enti locali”. Il ‘terzo pilastro’ e’ la forma di governo, per la quale, sottolinea Calderoli, ”abbiamo previsto maggiori prerogative in capo all’esecutivo. Il fine, anche in questo caso, e’ quello di ridurre i tempi biblici che oggi ci obbligano a ricorrere alla decretazione d’urgenza e ad un cospicuo numero di voti di fiducia”. Per quanto riguarda l’abolizione delle province, Calderoli spiega che ”non rientra in questo testo ma e’ una riforma costituzionale che sta seguendo l’iter tradizionale. Con ogni probabilita’ verra’ incardinato alla Camera visto che ci sono gia’ in essere dei pdl che riguardano modifiche agli enti locali. Parimenti la riforma di governo e Parlamento dovrebbe iniziare ad essere discussa in Senato”. Calderoli si dice infine aperto al dialogo con l’opposizione: ”Adesso e’ stata trovata un’intesa di maggioranza, il prossimo passo sara’ quello di presentare il nostro testo ai gruppi di minoranza”. ”Forse – conclude il ministro leghista – proprio sulle riforme e’ davvero possibile stabilire un dialogo proficuo”.