No al condono perché frenerebbe la lotta all’evasione e di fatto aumenterebbe il deficit. E’ il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a frenare sull’ipotesi di una nuova sanatoria. Ma il Pdl insiste: il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto evidenzia che può servire ad abbattere il debito.

Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, invece sottolinea che la parola ‘condono’ andrebbe abolita dal vocabolario. Il condono è “immorale”, dice dal canto suo Pier Ferdinando Casini dell’Udc mentre per il Pd “la credibilità dell’Italia va ogni giorno più giù”. L’idea del condono, fiscale, edilizio, tombale, continua a dividere. La questione è legata alla necessità di nuove risorse: da una parte si lavora infatti al decreto sviluppo, dall’altra resta l’ipotesi di operazioni straordinarie per abbattere il debito. Per quanto riguarda lo sviluppo, si lavora a semplificazioni e infrastrutture e all’inizio della prossima settimana, probabilmente martedì, dovrebbe tenersi un’altra riunione al ministero dello Sviluppo. L’obiettivo resterebbe quello di arrivare con il pacchetto di misure intorno al 20 ottobre. Sul fronte invece della Legge di Stabilità, la ex Finanziaria, il ddl dovrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri già la prossima settimana (probabilmente il 13 ottobre). La questione più spinosa resta quella dei 7 miliardi di tagli ai ministeri. Per Tremonti un condono in questo momento, ha detto in un’intervista con ‘Avvenire’, “vorrebbe dire frenare sul nascere il progetto di contrasto all’evasione, sarebbe un togliere forza al nostro vero obiettivo. Finora le entrate da lotta all’evasione fiscale sono servite sistematicamente per finanziare la spesa pubblica: sanità, pensioni, assistenza. Il condono minaccia però l’afflusso di queste entrate e, così facendo, alla fine ci troveremmo con un maggior deficit”. Sul fronte della lotta all’evasione il ministro ha sottolineato che “scompare il segreto bancario sul serio e nessuno se ne è ancora accorto”. Cicchitto ribadisce invece che per l’abbattimento del debito servirà ricorrere a forme di finanza straordinaria in cui il Governo dovrà mettere in agenda una “patrimoniale morbida”, la riforma pensionistica, un piano di dismissioni e “se questo non basta, anche un condono edilizio e un condono fiscale”. E aggiunge: “Non credo che l’etica si misuri sul condono ma sulla capacità di trovare le risorse”. Tuona la Camusso: “La parola condono l’abbiamo abolita dal vocabolario, non esiste e non la vogliamo. Il governo – aggiunge – solo apparentemente nega mentre la maggioranza lo propone in Parlamento con il capogruppo del Pdl. Così non si fa”.

 

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