Silvio Berlusconi va all’attacco a tutto campo. Oltre un’ora di one man show per illustrare il suo ‘manifesto politico’, chiarire che non ha nessuna intenzione di ritirarsi a vita privata – anzi al contrario tornera’ attivamente a fare campagna elettorale perche’ “obbligato” – e lancia l’affondo al governo Monti, spingendosi fino ad annunciare che nei prossimi giorni sara’ valutata la possibilita’ di togliere la fiducia all’esecutivo del Professore.
E sia chiaro, scandisce, se Monti vuole restare a palazzo Chigi deve candidarsi e farsi eleggere. Berlusconi e’ un fiume in piena e non risparmia bordate a nessuno: dalla Merkel a Sarkozy, entrambi accusati di aver voluto “tentare un assassinio della mia credibilita’ con quei sorrisi in conferenza stampa”; dalla Germania, “egosita ed egemonica” alla magistratura, che in Italia ha messo in atto una vera e propria “dittatura”, fino alle solite accuse al Csm, “organo politico”. E promette che “tutto il mio futuro impegno sara’ dedicato a fare la riforma della Giustizia, perche’ cosi’ non si puo’ andare avanti”. Ma e’ al governo e al suo premier che il Cavaliere dedica i passaggi piu’ aspri: prima addossando all’esecutivo dei tecnici la responsabilita’ di essersi ‘piegati’ ai diktat di Berlino e aver portato il Paese “in una spirale recessiva che non ha fine”. Quindi, quello che da sempre e’ uno dei suoi cavalli di battaglia, ovvero la lotta alle tasse: con questo governo chiarisce Berlusconi, che prende di mira anche Equitalia, “i cittadini sono spaventati dall’estorsione fiscale, tipica di uno Stato di polizia tributaria”. L’ex premier fuga anche qualsiasi dubbio circa un suo favore per un Monti bis: basta, dice chiaro e tondo, con “questa parentesi della democrazia”.
Se Monti vuole candidarsi prego, chiarisce il Cavaliere, ma per restare premier deve essere eletto. Non solo. Berlusconi arriva a mettere sull’esecutivo la data di scadenza che, a suo dire, potrebbe essere anche ravvicinata: “nei prossimi giorni, assieme ai miei collaboratori, decideremo se continuare o togliere la fiducia al governo”. Quindi, promette che saranno abbassate le tasse, sara’ tolta l’Imu, saranno ridimensionati i poteri di Equitalia, sara’ dato un giro di vite alle intercettazioni e sara’ fatta la riforma del Csm e della giustizia, infine ribadisce che serve una vera riforma costituzionale altrimenti “questo Paese resta ingovernabile”. E poiche’ il lungo discorso somiglia molto a una discesa in campo in prima persona, Berlusconi si premura di confermare la sua decisione di non ricandidarsi premier, ma annuncia che continuera’ a fare “il presidente del Pdl”, assicura che “si faranno le primarie, ma io non correro’ perche’ fondatore del partito”. Infine, rivolge una sorta di appello a Casini e Montezemolo per unire i moderati, unico modo per “non far vincere la sinistra”. E, rivolgendosi agli italiani, li invita a non disperdere il voto: “e’ una scelta di campo, o di qua o di la’”. Nella lunga conferenza stampa, non mancano riferimenti ai suoi processi: si difende dall’accusa contenuta nella sentenza Mediaset di essere “un delinquente: e’ intollerabile, non posso accettarlo, si e’ superato il limite”. Quanto al processo Ruby, il Cavaliere e’ tranchant: “e’ un procedimento scandaloso, basato su stupidaggini”.