Una serie di misure per “rilanciare l’economia”, aiutando chi ha voglia di “fare” attraverso una riduzione del carico burocratico che grava su imprese e cittadini, con effetti positivi anche sull’occupazione. Enrico Letta è soddisfatto per il varo del ‘decreto fare’, come lo ha voluto ribattezzare, anche se l’esame del provvedimento, durato oltre cinque ore, non ha permesso di dare via libera all’altro provvedimento che il Consiglio dei ministri doveva adottare: il disegno di legge sulle semplificazioni.
“Ce ne occuperemo mercoledì prossimo”, assicura il premier in una conferenza stampa convocata in serata per illustrare il provvedimento. Gli oltre 80 articoli che compongono il testo, assicura il premier, contengono “misure che servono a rilanciare l’economia del Paese” ed aiutare “tutti quelli che vogliono fare”. “Siamo contenti perché si tratta di un provvedimento completo, e ci premeva dare segno molto forte”, ma anche perché ha visto la “grande coesione del Cdm che ha discusso molti articoli”, ha sottolineato Letta. Un modo per negare scontri in Cdm, anche se fonti di governo rimarcano come nel corso della riunione si sia dovuti affrontare alcuni nodi relativamente alle coperture. Anche sui temi più spinosi, come la revisione delle norme relative ad Equitalia, c’é stato però “sostanziale convergenza” fra Pdl e Pd, spiega un ministro. Il presidente del Consiglio, nell’illustrare gli elementi principali del provvedimento, cita in particolare la “prima parte, molto significativa, a sostegno alle imprese” con le norme sul “finanziamento per l’acquisizione dei macchinari” e per “la riduzione delle bollette energetiche”. E’ previsto anche un “significativo sblocco di cantieri importanti per il lavoro e l’occupazione”. Vi sono poi “norme sull’edilizia scolastica” in modo da far “ripartire la sistemazione dei nostri edifici scolastici”. Altri interventi riguardano “porti e nautica di diporto”, così come la giustizia civile che nelle previsioni del governo, grazie alla mediazione dei giudici ausiliari, permetterà una riduzione di un milione e 150 mila pendenze. Infine, non certo per importanza, il capo del governo sottolinea le norme relative ad Equitalia: “Confermiamo una lotta senza quartiere all’evasione fiscale, senza però un atteggiamento punitivò e si punta ad ‘un fisco amico soprattutto nei confronti di chi ha difficolta”, afferma. Ricorda anche che questi provvedimenti vanno nel senso delle raccomandazioni con cui Bruxelles ha accompagnato la chiusura della procedura per deficit eccessivo. “Molte di queste raccomandazioni troveranno risposte in questo provvedimento”, assicura. Anche per questo, aggiunge con un occhio alla partita del vertice Ue di fine giugno, “andrò al Consiglio Ue forte anche di questo provvedimento”.