Allarme gettito: nei primi quattro mesi del 2012 le entrate sono cresciute, un miliardo e mezzo in piu’ rispetto al primo quadrimestre 2011 (+1,3%). Ma non abbastanza: rispetto alle previsioni ufficiali del governo, quelle del Def, il Documento di economia e finanza di aprile,

mancano all’appello 3,47 miliardi di euro, quasi tre miliardi e mezzo in un solo quadrimestre. A pesare sono soprattutto i minori incassi dell’Iva legati alla crisi economica. A certificare l’ammanco e’ lo stesso ministero dell’Economia, con il Rapporto sulle entrate della Ragioneria Generale dello Stato e del Dipartimento delle Finanze. Poi in serata il Tesoro chiarisce, minimizzando il significato dei dati diffusi. ”Forniscono – spiega – solo indicazioni di larga massima”. Inoltre ”nei prossimi mesi – sottolinea – si evidenzieranno gli effetti delle manovre disposte nel corso del 2011; indicazioni piu’ puntuali saranno possibili solo con gli incassi dell’Imu e dell’autotassazione delle imposte dirette”. Certo il dato preoccupa Palazzo Chigi, perche’ certifica gli effetti della crisi. Ma non e’ ancora il momento di fasciarsi la testa. Il premier Mario Monti annuncia un inasprimento della lotta all’evasione: ”Siamo stati criticati per essere stati troppo duri, saremo ancora piu’ duri in futuro”. Monti, in un’intervista a ‘Famiglia Cristiana, ha parlato dell’Italia come di ”un Paese disastrato” che deve essere ”rimesso in sicurezza”.

Non c’e’ spazio invece per alleggerire le tasse. Almeno in questo momento. Il ”Fattore Famiglia”, per esempio, che potrebbe alleggerire il peso fiscale sui nuclei piu’ numerosi, ”e’ incompatibile”, costa troppo, avverte ancora il premier e ministro dell’Economia. E anche lo stop all’aumento dell’Iva, previsto per l’autunno, sembra allontanarsi. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, parla infatti di ”difficolta’ maggiore rispetto a quella ipotizzata” dopo il sisma che ha colpito l’Emilia. Dalla Corte dei Conti arriva invece un appello per la crescita: attenzione ad aumentare troppo le tasse, il rischio e’ quello di un ”avvitamento”, di un ”circolo vizioso” che compromette la crescita. L’economia ”asfittica” tra l’altro si fa sentire sul gettito, sotto le attese, proprio come certificato dalla nota della Rgs oggi, ora e forse anche per i prossimi anni, e ”rende difficile” conseguire risultati sul fronte della spesa nonostante gli sforzi che vengono fatti. Bene invece l’avvio della spending review.

La Corte dei Conti, con il presidente Luigi Giampaolino, oggi ha fatto il punto sulla finanza pubblica italiana tornando a puntare l’indice contro l’evasione (”una piaga” che solo per Iva e Irap pesa 46 miliardi di euro l’anno) e contro la corruzione che persiste soprattutto nel settore della sanita’. Il problema di coniugare rigore e crescita resta ma da parte del governo si fa presente che, ora come ora, e’ arduo pensare a tagliare le tasse. A partire dall’Iva che aumentera’ ad ottobre. Si contava sulla ‘spending review’, per evitarlo, ma la necessita’ di risorse dopo il terremoto in Emilia compromette questa possibilita’.

 

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