Il Pdl ripresenta per l’Aula al ddl Anticorruzione l’emendamento ribattezzato ‘Anti-Ruby’ che potrebbe vanificare il processo milanese a carico dell’ex premier Silvio Berlusconi. La proposta di modifica, firmata da Francesco Paolo Sisto, è stavolta in una duplice versione.
Invece di prevedere che il reato della concussione scatti in caso di scambio di “denaro o altra utilità” si dà una scelta: ci potrebbe essere concussione o in caso di ‘utilita’ patrimonialé o di ‘vantaggio patrimoniale’. Nella trentina di emendamenti presentati al ddl anticorruzione, le proposte di modifica firmate da Francesco Paolo Sisto e Manlio Contento puntano per lo più a ridurre soprattutto le pene minime per diversi reati contro la pubblica amministrazione: dalla ‘Corruzione per l’esercizio della funzioné alla ‘Corruzione tra privati’. A questo proposito, i pidiellini puntano anche a ripristinare i tetti minimi e massimi di pena per la corruzione per l’esercizio della funzione a com’erano prima dell’emendamento del Pd approvato in Commissione Affari Costituzionali e Giustizia: riducendo le condanne da 4 a 8, rispettivamente a 3 e 7. Poi, ci sono alcune proposte di modifica che mirano a cancellare dei reati previsti dal testo Severino: l”Induzione indebita a dare o promettere utilita”, il ‘Traffico di influenze illecite”. Per quanto concerne la ‘Corruzione tra privati’, Sisto propone di cancellare il secondo comma che parla della pena di reclusione fino a 1 anno e 6 mesi se il fatto è commesso da chi è sottoposto alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti indicati al primo comma e cioé gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori. I due parlamentari del Pdl chiedono quindi che il reato di ‘Corruzione tra privati’ sia perseguibile solo a querela della persona offesa.