Una delle priorità da affrontare è quella delle manifestazioni di piazza, perché bisogna stare attenti che Roma “non diventi un palcoscenico esclusivo per tutte le pur legittime manifestazioni”. Ma per il ministro dell’ Interno Anna Maria Cancellieri l’altra questione “da analizzare e risolvere in via d’urgenza” è quella delle scorte “perché la sicurezza è fondamentale ma nessun privilegio potrà essere tollerato”. Ad esempio il ministro vorrebbe – dopo che il suo predecessore Maroni ha già ridotto a un anno il periodo in cui lasciato l’incarico il responsabile del Viminale é sotto protezione – che la sua scorta “fosse abolita il giorno dopo il termine del mandato”.
Intervistata dal Corriere della Sera e dalla Stampa, il ministro dice di essere preoccupata in particolare per “la fragilità della Sardegna, Taranto e la Tav”. E “non dobbiamo dimenticare la Campania e la Sicilia, in particolare penso alla Gesip di Palermo”. Poi “ci sono le altre emergenze”, come Scampia, dove il governo non pensa di schierare l’esercito. Nella riunione del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, dice, “affronteremo tutti i punti di crisi, una disamina a 360 gradi dei focolai di possibile tensione”. “Stiamo vivendo – spiega – un momento gravissimo e non si può pretendere che lo Stato intervenga nel libero mercato e si faccia carico di salvare le aziende in difficoltà economica”, e, aggiunge, “mi rendo conto che chiediamo ai cittadini un maggiore senso di responsabilità per affrontare problemi di cui non hanno nessuna colpa”. Ma ognuno, dice il ministro, sindacati, imprese, e società civile, “deve fare la sua parte e assumersi le proprie responsabilità per smorzare questi focolai di tensione”. La “vecchia politica – osserva – ha svolto un ruolo di ‘cuscinetto’ contro le tensioni sociali” ma “noi tecnici siamo incapaci di vendere sogni”. Quanto a Milano, per Cancellieri non si può parlare di “emergenza” e anzi, il ministro si augura che “quello che sta succedendo non venga sfruttato in campagna elettorale”. Infine sui tagli al comparto sicurezza, il ministro rivela che con i colleghi di Difesa e Giustizia “abbiamo già chiesto” di aumentare con la legge di stabilità il tetto del turnover “al 50% altrimenti credo che non potremo garantire la funzionalità dei reparti. Sbloccheremo i fondi e daremo attuazione ai concorsi già svolti”.