Sul decreto Lavoro il governo Renzi incassa la fiducia più ampia finora ottenuta su un provvedimento. I 344 sì non raggiungono la soglia di 378 voti a favore toccata dall’esecutivo il 25 febbraio, al momento dell’insediamento. Ma le altre due fiducie votate negli ultimi due mesi alla Camera, sul decreto Missioni e sul decreto Salva Roma, si erano fermate a quota 325. A consultare i tabulati, spicca per presenza il Nuovo centrodestra, a partire dal ministro dell’Interno Angelino Alfano. Ncd, nonostante chieda di cambiare il testo della legge e annunci battaglia al Senato, ha votato compatto sì alla fiducia al governo: su 28 deputati del gruppo, in 27 hanno risposto all’appello. Unico assente, Maurizio Bernardo. Presente in forze al voto anche il Pd, che conta 19 non partecipanti al voto (il 6,48%) su 293 membri del gruppo. Molte assenze invece in Forza Italia: il 35% dei deputati azzurri (24 su 68) non era oggi alla Camera. Tra i partiti della maggioranza, 26% di assenze in Per l’Italia (cinque su 19) e il 22% in Scelta civica (sei su 27). Anche il M5S conta diversi non partecipanti al voto: 16 su 104, il 15%.