Dal web alla tv, dalle agenzie ai giornali e così via. Andata e ritorno. Beppe Grillo replica a Giovanni Favia con un post su internet; il consigliere regionale di M5S risponde dagli studi di ‘Otto e mezzo’ su La7. Sono gli ultimi colpi di una vera e propria guerra mediatica, combattuta con accuse, colpi di scena, intercettazioni audio (rubate o concordate; secondo le versioni delle parti in causa), post sui blog ed ora anche canzoni d’autore. Il comico e leader dei grillini ricorre, infatti, a ‘Canzone per l’estaté, vecchio successo di Fabrizio De André (genovese come Grillo), per invitare Favia a lasciare il movimento.
“Ti senti rinchiuso senza vie di uscita, ma la porta del piccolo locale dove ti trovi (da quanto tempo?) non ha serrature. Se abbassi quella maniglia potrai uscire fuori, ma non lo fai”, è il testo riadattato da Grillo su un post scritto il 2 settembre e pubblicato oggi sul suo blog. Favia non viene mai citato ma il riferimento appare scontato. “Ti aspettano due ali, un cielo da esplorare – lo sfida Grillo – Perché non riesci più a volare?”. La provocazione va a segno. Il consigliere regionale dell’Emilia Romagna ‘disubbidisce’ ancora una volta alla regola del movimento di non andare in tv e partecipa ad ‘Otto e mezzo’ su La 7 per spiegare ciò che definisce “uno sfogo scomposto” dettato da un “momento di profonda amarezza” ma mai rinnegando la sostanza di quanto detto. Quanto all’invito di lasciare il movimento tiene a precisare: “Sono consigliere regionale e se c’é qualcuno che vuole la mia testa sono pronto a rassegnare le dimissioni. Anche se io rispondo ai cittadini perché sono loro che mi devono giudicare”. La questione di fondo è l’organizzazione del M5S. Per Favia “manca la democrazia” a causa della “gestione di Grillo e Gianroberto Casaleggio”. Il consigliere regionale riceve l’immediato appoggio di Valentino Tavolazzi, consigliere comunale ferrarese e primo espulso dal Movimento a 5 Stelle: “Il problema è come si prendono le decisioni a livello nazionale – afferma – come si selezionano i candidati”. I grillini si difendono sul web e nei commenti sul blog di Grillo. Secondo loro, Favia alza la voce perché in base al “Non statuto del M5S”, dopo due mandati, non può più ricandidarsi con il simbolo dei grillini. Insomma, uno scambio di accuse durissimo che dà una immagine di un Movimento a 5 Stelle spaccato al suo interno. E proprio mentre i sondaggi in vista delle prossime politiche lo accreditano di percentuali a due cifre.