“Dobbiamo sforzarci di avere una flessibilità buona. La flessibilità cattiva si traduce in precarietà”. Lo afferma il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ospite di Sky Tg24, quale obiettivo della riforma del mercato del lavoro. “Nessuna demonizzazione del posto fisso” dice il ministro che sottolinea: “Il posto fisso

rimane un’importante aspirazione per molti. Se non la possiamo realizzare appieno per tutti, l’importante è che chi sperimenta, chi accetta la flessibilità non ne paghi i costi”. Parlando di flessibilità buona e cattiva, il ministro fa riferimento anche alle liberalizzazioni: “Per molte categorie questa è stata accolta come una cattiveria del governo ma l’idea era sempre di introdurre elementi di flessibilità in certe categorie che sembravano un po’ chiuse”. “Se un datore di lavoro trova che la flessibilità è un elemento positivo per ragioni organizzative, perché le modalità produttive cambiano, bé un po’ dovrebbe pagare. Quello che dobbiamo rompere è il meccanismo per cui i lavori flessibili sono anche quelli che costano di meno”, cosa che quindi “conviene” alle aziende. Questo meccanismo “lo dobbiamo spezzare.Noi dobbiamo dire:la flessibilità è qualcosa che per te vale e quindi la devi pagare di più”. “Si parla troppo di articolo 18. Non considero affatto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso una mia avversaria. La considero una persone con un ruolo importantissimo, rappresenta moltissimi lavoratori italiani. Ai leader dei sindacati e di Confindustria, Fornero spiega di aver detto: “Dobbiamo partire dai problemi, siamo qui per discutere e dialogare, possiamo cercare delle soluzioni”. “Questo governo è tecnico, non ha parti della società italiana che vuole favorire o partiti cui é particolarmente legato. Si dialoga, però questo governo ha l’ambizione di fare politiche per il Paese, per il futuro del Paese. Può essere un’ambizione eccessiva” ma è questa. Marchionne come la Thatcher. A tracciare il parallelo è il ministro del Welfare, Elsa Fornero: Thatcher potrebbe essere usato per lui più che per me – ha detto – Soprattutto penso che usa metodi thatcheriani nella sua industria”. Sicuramente per quello che è nell’ambito delle competenze, vorrei fare di tutto perché la Fiat resti italiana” e resti “come realtà produttiva e non come una realtà tenuta in piedi”. Lo afferma il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ospite di Sky Tg24.”Mi dispiace”, aggiunge, quando si dice che la Fiat è ormai americana. Nessuno, mai, potrà licenziare per motivi di discriminazione: questo è inaccettabile in qualunque Paese civile. E quindi deve essere inaccettabile anche in Italia che è un Paese civile. Questo governo è tecnico, non ha parti della società italiana che vuole favorire o partiti cui é particolarmente legato. Si dialoga, però questo governo ha l’ambizione di fare politiche per il Paese, per il futuro del Paese. Può essere un’ambizione eccessiva” ma è questa. Per il ministro, “Ovviamente c’é una maggioranza e alla maggioranza il governo rende conto e con la maggioranza, così come con le parti sociali, si dialoga – dice Fornero ospite dell’Intervista di Maria Latella – però questo governo ha l’ambizione di fare politiche per il Paese. Noi cerchiamo di parlare al Paese. Può essere un’ambizione eccessiva quella che ci siamo dati di fare delle politiche per il Paese e per il futuro del Paese. Questo è un punto importante”, perché “le cose in questo Paese e non soltanto, dal punto di vista economico e dell’occupazione ma anche dei redditi, dei salari, non stanno andando bene. Noi – prosegue – abbiamo una situazione difficile: quest’anno il reddito prodotto scenderà, l’anno prossimo speriamo che non scenda ma salga. Ma sappiamo che non possiamo fare le riforme essendo condizionati dall’oggi: oggi dobbiamo gestire un’emergenza. E dobbiamo trovare le risorse per affrontare in maniera possibilmente equa questa emergenza. Ma nelle riforme noi dobbiamo guardare al domani, al futuro ma soprattutto guardare ai giovani” che “di prospettive per il futuro ne hanno avute poche”.

 

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