Sul sostegno al governo Letta c’é “la stragrande maggioranza del Pd” ma “serve un chiarimento” perché “se il centrodestra tira ancora la corda, per noi vengono meno tutti gli spazi di agibilità”. Lo afferma in una intervista a Repubblica il segretario del Pd Guglielmo Epifani, nella quale si dice “preoccupato” per la situazione che si è creata ma respinge come “esagerate” le polemiche sulla sospensione dei lavori in Parlamento perché, dice, “lì abbiamo vinto noi e non loro. Brunetta aveva delle pretese eversive, voleva tre giorni e noi lo abbiamo stoppato, gli abbiamo dato il tempo di una riunione”.

Comunque, “se ogni giorno qualcuno tira la corda, pone un ultimatum, tenta uno strappo, è chiaro che diventa più difficile anzi impossibile stare insieme. E poi c’è questa spada di Damocle del 30 luglio”. Ma “per noi la questione è semplice, sentenza o non sentenza: se ci fanno lavorare per affrontare la crisi di questo paese, bene. Altrimenti basta”. Alle critiche che arrivano dalla base, Epifani risponde che “bisogna distinguere le condanne personali dal fatto che quel partito ha preso otto milioni di voti. E poi, se proprio vogliamo dirla tutta, il processo che pone a noi i problemi maggiori è quello di Napoli. Se si accerta che ha comprato i nostri per far cadere Prodi…”. Il segretario dice anche di condividere “il documento dei 70 senatori che difende il lavoro del Parlamento e del governo” ma aggiunge che “nell’ufficio di presidenza del gruppo della Camera, tutti avevano convenuto sulla scelta e poi qualcuno non l’ha votata in aula”. In ogni caso per il Pd il governo deve durare, e Letta “in poco tempo si è conquistato una credibilità internazionale incredibile”. Il nodo resta “il Pdl”, ma se si staccasse la spina, un governo con Grillo “mi sembra difficile, semmai con loro si può cambiare la legge elettorale. Ma sarebbe solo una extrema ratio”.

 

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