“Non ci sono alternative a un governo Bersani, la nostra gente non capirebbe l’inciucio. La partita politica del centrosinistra è continuamente disturbata da un dissimulato congresso del Pd”. Intervistato da Repubblica e Unità, il leader di Sel Nichi Vendola boccia la proposta di dialogare con il centrodestra e si dice “deluso” da Matteo Renzi secondo cui, reputa Vendola, “oggi non è possibile fare altro che immaginare il governissimo con il Pdl o le elezioni anticipate, perché tertium non datur”.
“Ora siamo dinanzi alla doppia e più importante sfida: da un lato, consentire l’immediato inizio dei lavori parlamentari, e quindi bisogna far partire le commissioni alle Camere. Dall’altro lato, l’elezione del nuovo inquilino del Quirinale”, cui “dobbiamo avvicinarci con lo stesso spirito con cui è stata costruita l’operazione di grande pulizia che ha portato all’elezione di Laura Boldrini e Pietro Grasso”, afferma Vendola, che respinge l’idea di un Presidente “garante delle nomenklature”. Nelle interviste Vendola si dice pronto a un “rimescolamento” della sinistra. ” L’orizzonte – spiega – è il socialismo europeo. E una chiara volontà di uscire dal trentennio liberista”.