‘La legge elettorale bisogna farla subito, prima delle riforme”, compresa quella della giustizia. A dirlo, in una lunga intervista a Repubblica, il presidente del Senato, Pietro Grasso che lancia un monito ai ‘falchi’ del Pdl: ”Esprimersi dentro una coalizione come una forza di opposizione al governo e’ quanto di piu’ deleterio possa realizzarsi. Tutto cio’ genera, e mi risulta dai contatti avuti a livello internazionale, insicurezza sulla stabilita’ delle nostre istituzioni che, trasmessa agli osservatori stranieri, puo’ generare anche manovre speculative sui mercati esteri”.

Peraltro, aggiunge, ”non credo che in questo momento un partito possa assumersi la responsabilita’ di far saltare il tavolo”. E comunque, ”nel caso in cui venisse meno la fiducia a questo esecutivo, sono certo che Napolitano non escludera’ alcuna possibilita’ per altre possibili coalizioni”. Per la riforma del sistema di voto, tornare al Mattarellum e’ ”una delle ipotesi possibili”: di certo ”tutti si sono gia’ dichiarati d’accordo” sulla necessita’ di abolire il Porcellum, e una riforma si puo’ fare ”subito, su una strada del tutto separata e indipendente dal pacchetto delle riforme”. Per le modifiche alla Carta, secondo Grasso bisogna ”evitare il rischio di un processo costituente che travolga l’intero impianto costituzionale, che e’ utile modificare in punti specifici, mantenendo fermi i suoi principi e la sua stabilita’. Come nel caso del giudice soggetto solo alla legge e dell’indipendenza e autonomia della magistratura”. Si tratta di ”un patrimonio insostituibile della democrazia” e non di ”un odioso privilegio di casta”. Quanto all’ipotesi di modificare ”la posizione giuridica del capo dello Stato” bisogna anche ”rivalutare tutti gli aspetti di garanzia che, una volta caduti, altererebbero l’equilibrio costituzionale”.

 

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