Nipoti e nonni, “la meglio gioventù e la vecchiezza della Repubblica”. Il leader del M5s Beppe Grillo, sul suo blog, torna sulla manifestazione di ieri a Brescia per contrapporre due generazioni, “i sommersi e i salvati”, cita Primo Levi.
“Negli occhi delle persone anziane che si apprestavano al palco ad ascoltare i deliri di un vecchio di quasi ottant’anni c’era stupore, meraviglia. Non capivano le urla e la rabbia dei ragazzi. Per loro era normale che un condannato a quattro anni per frode fiscale attaccasse pubblicamente la magistratura scortato dal ministro degli Interni. Una scena sudamericana nella città della strage di piazza della Loggia”, scrive Grillo. “Per i ragazzi era uno sfregio, una provocazione – dice ancora -. Per gli anziani rappresentava la normalità, quella conclamata ogni giorno dalle televisioni, il loro filtro faustiano di eterna giovinezza. Lo smarrimento nei confronti della protesta era autentico”. “La società è ormai ‘divisiva’ per usare un temine di moda – scirve ancora Grillo -. Da una parte coloro che hanno una pensione, che pagano l’IMU perché hanno una casa o due, che hanno potuto mantenere una famiglia, che hanno avuto un lavoro dipendente per tutta la vita, spesso qualche risparmio da parte. Persone che, quando hanno affrontato la vita, ventenni, sapevano di avere un futuro. Dipendeva solo da loro. Dall’altra chi non ha letteralmente nulla. Spinti all’emigrazione. Senza lavoro, casa, reddito, famiglia, speranze. I sommersi e i salvati”. “L’Italia è un mondo per vecchi. Il suo presidente è il più longevo del mondo, in Parlamento dagli anni ’50, da prima dello Sputnik – concluide Grillo -. Un Paese pietrificato. I giovani chiedono il conto. Ne hanno diritto. Lo sfascio non e’ colpa loro. Vedono sfilare nei palchi delle autorità i responsabili del disastro, strafottenti, protetti dalle forze dell’ordine, da ragazzi in divisa che, anch’essi, non ne possono più. In mancanza di un patto tra generazioni non ci saranno sommersi e salvati, ma solo sommersi. “Ah, se me lo dicevi prima” cantava Jannacci”.