Grillo attacca le tv che ‘diffamano’i 5 stelle e fa un appello ai giornalisti:”Pentitevi. Fate outing e spiegate in diretta che siete costretti a occultare, tagliare, schernire per salvare il vostro posto di lavoro e, insieme, la visibilità, le relazioni ‘importanti’. Persino la mafia ha avuto il pentitismo”, dice. Grillo sviluppa un ragionamento che parte dalla sovrabbondanza di Tv in Italia:ci sono sette televisioni nazionali, come le sette sorelle del petrolio all’epoca di Enrico Mattei.

“Tre sono pubbliche, ma in mano ai partiti. Tre di Berlusconi. Una di Cairo, ex dipendente di Berlusconi. Ogni giorno diffamano il M5S. Primo movimento nazionale, primo in 50 province alle ultime elezioni, mentre il pdmenoelle è risultato primo in 40 province, la Lega in una sola. Primo e per questo nemico da abbattere. L’Italia è 69sima nel mondo per libertà di informazione, preceduta da Paesi africani o asiatici che trattiamo con sufficienza, ma che sono in grado di darci lezioni di democrazia. La responsabilità di questa situazione gravissima che impedisce ai cittadini di accedere alla verità e quindi di decidere, giudicare, partecipare alla vita del Paese è delle Sette Sorelle”. “Nessuno può affermare il contrario, nessun responsabile di rete, nessun conduttore, nessun giornalista. Non tutti però sono uguali, qualcuno vive questa situazione come un fardello, un prezzo da pagare. Mi appello a questi giornalisti. Pentitevi”. “Avrete un programma di protezione e sarete inseriti in una ‘white list’, celebrati come ‘Giornalisti della Terza Repubblica’. Sono necessari un Buscetta, un Contorno, un Mutolo, un Mannoia dell’informazione. Vespa, Floris, Formigli, Berlinguer e tutti gli altri dentro quella scatola, avete un’occasione per riscattarvi, non perdetela. Agonizzanti in un letto, fra molti anni da oggi, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni della vostra vita a partire da adesso, per avere un’altra occasione, soltanto un’altra occasione per dimostrare la vostra dignità? Voi siete delle pedine, forse inconsapevoli, di una dittatura che non usa le pallottole, ma la denigrazione, la diffamazione, per la distruzione mediatica dell’avversario”. “Un conduttore di telegiornale in prima serata che guardasse schifato il foglio di fronte a sé esclamando ‘Io questa merda non la dico!’ cambierebbe l’Italia. Pentitevi, vi perdoneremo anche se siete fuori tempo massimo da un pezzo”, conclude Grillo.

 

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