La scintilla e’ scoccata tra Beppe Grillo e gli imprenditori del Nordest delusi da Lega e Pdl. Pero’ e’ difficile capire come andra’ a finire. Perche’ se industriali e artigiani veneti guardano con sempre maggior interesse al fustigatore dei 5Stelle (”ci aspettiamo molto da lui” ha detto l’imprenditore Massimo Colomban) non pare che Grillo voglia offrir loro cambiali in bianco: ”Da solo non basto, fate qualcosa anche voi”, risponde ai suoi interlocutori.
Di quale fosse lo stato d’animo del comico genovese ne e’ testimonianza l’incontro con un centinaio di capitani d’industria veneti. ”Questa mattina a Treviso sono andato ad incontrare degli industriali. Chissa’ cosa mi aspettavo. Non e’ successo niente” ha detto Grillo, durante un comizio in Piazza dei Signori a Vicenza, con quasi 10mila persone. ”Mai visto tanto popolo, nemmeno quando venne Mussolini” si e’ lasciato scappare un anziano vicentino. Grillo batte scientificamente i territori che prima erano pascolo riservato del centrodestra. A Vicenza come a Treviso, o a Padova, e’ stato sempre un bagno di folla. Tanta gente che da queste parti si vedeva solo negli anni d’oro di Bossi e delle promesse di secessione.
In Veneto un sondaggio tra 200mila piccole imprese diffuso nei giorni scorsi da Demetra evidenziava che un artigiano su 5 (il 22,5%) e’ intenzionato a dare il suo voto al movimento 5Stelle. Cosi’, tra un ”vaffa” e l’altro alla classe politica, Grillo ha avviato i primi ‘contatti ravvicinati’ con l’industria del nordest. Non e’ andato nelle fabbriche, come Mario Monti e Silvio Berlusconi. Ha incontrato gli imprenditori senza grancassa, in un albergo di Treviso. Prima una piccola delegazione a porte chiuse, guidata da Massimo Colomban, l’uomo che qualche anno ha costruito un impero con la sua ‘Permasteelisa’ – di cui e’ rimasto presidente onorario, ma ora e’ finita sotto il controllo di un fondo giapponese -. Poi un incontro allargato ad un centinaio di industriali e artigiani.
Affiancato dal braccio destro Roberto Casaleggio, Grillo ha illustrato i 10 punti del programma politico del movimento, soffermandosi sulla promessa piu’ allettante, la ”cancellazione dell’Irap” che i ‘grillini’ vorrebbero vedere nella prima riunione del nuovo Cdm. Poi ha spiegato la proposta della defiscalizzazione sugli investimenti e l’obbligatorieta’ per gli studenti, finita la scuola, di un’esperienza diretta in azienda. Ha tuttavia chiarito che la politica non e’ tutto, e lui da solo non basta. ”Falliscono 35 aziende ogni giorno, 650mila negli ultimi anni, le pmi delocalizzano in Svizzerae Slovenia – ha detto -. Bisogna sedersi assieme e avere un’idea, un’idea del mondo, non della politica”. Il ‘contatto’ con l’uomo dell’anti-politica ha soddisfatto Colomban, che guida la ‘Confapri’, federazione che riunisce una galassia di micro associazioni dell’impresa.
”Ci aspettiamo molto dai nuovi gruppi e movimenti – ha detto -, quelli che non hanno forme mentali precostituite, che non hanno lobby politiche, industriali o finanziarie o associative da difendere, quelli che vogliono veramente, come noi, un cambiamento in meglio, un vero rinascimento dell’Italia”. Non sapeva che piu’ tardi, da Vicenza, Grillo avrebbe ‘raffreddato’ gli entusiasmi. ”Pensate – ha detto Grillo alla piazza – mi chiedono tutti ‘se vai al governo cosa farai per noi’. Devi dirmi tu, invece, cosa intendi fare per la tua categoria”. ”Tu industriale – ha concluso – ti devi fare eleggere e poi vai in Parlamento e vediamo se sei capace di governare come noi. Anch’io potevo starmene a casa. Invece mi sono alzato e cominciato buttandomi a nuoto nello stretto di Messina, perche’ mi sono detto che dovevo restituire qualcosa a questo Paese”.