“Dimissioni? Ma vogliamo scherzare? Si dimetta chi smercia carte false. Questa è una bufala, un attacco strumentale che il partito pro chiusura dell’Ilva sta conducendo perché ha perso la battaglia politica: attorno alla proposta del governo, quella del risanamento, si è costituito uno schieramento molto ampio che va dal Pdl a Sel”.
E’ quanto afferma, intervistato da Repubblica, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini rispondendo sul contenuto di alcune intercettazioni consegnate alla procura di Taranto. Clini ricorda come il permesso ambientale all’Ilva sia stato rilasciato “dal ministro dell’Ambiente dell’epoca Stefania Prestigiacomo e dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola”. “Io – aggiunge – rispondo del mio operato”, “osservo però che sarebbe singolare che in presenza di sospetti così gravi, non ci siano state richieste di chiarimento da parte della magistratura”. Il ministro dell’Ambiente sottolinea poi che “la gran parte dell’inquinamento prodotto dall’acciaieria risale all’epoca precedente al 1995 quando l’impianto era pubblico e si chiamava Italsider”. “La maggor parte dei disastri che oggi stiamo pagando – aggiunge – sono stati prodotti da aziende di stato negli anni Cinquanta e Sessanta”.