Via libera in Commissione Affari Costituzionali alla Camera al testo base della legge elettorale. Hanno votato a favore tutti i partiti della maggioranza (Pd, Ncd, Sc, Pi) e Forza Italia. Resta però il nodo della delega al governo per disegnare i collegi elettorali: FI è contraria, mentre la chiedono tutti i partiti della maggioranza. “Si colloca la necessità di pervenire al più presto all’approvazione di riforme istituzionali”. E’ quanto scrive il presidente Giorgio Napolitano in un messaggio inviato al congresso di Sel in corso di svolgimento a Riccione.
“Dopo anni in cui hanno fatto i tavoli di lavoro, le commissioni, i gruppi di studio e i comitati dei saggi, in un mese abbiamo stretto su 3 punti fondamentali che comportano un miliardo di euro di risparmio, con Berlusconi e anche con Alfano c’è un accordo vero. O si chiude o si perde l’ultimo treno”. Così Renzi a ‘Virus’. “Questa è l’ultima chance anche per i parlamentari. Io più che fare l’accordo non posso. Se qualcuno pensa con il voto segreto di sgambettarlo non è che fanno un danno a me, fanno un danno a loro, perché la legislatura sostanzialmente vede il proprio fallimento”. Poi sui sostenitori delle preferenze: “Trovo un po’ strano che persone che magari i voti non è che li abbiano sempre presi polemizzino su questo argomento, un pochino mi sembra pretestuoso. Ma siccome io non sono malizioso dico: un punto d’intesa si troverà, l’Italia deve voltar pagina”. “Letta è il capo del governo. Il capo del governo ha il pieno appoggio del Pd che gli dice semplicemente: è l’ora di passare dalle parole ai fatti io da politico e da sindaco ci ho messo la faccia. L’invito che noi facciamo al governo è: basta chiacchiere, cominciamo a fare sul serio”. Tecnicamente si può votare durante il semestre di presidenza italiana dell’Ue? “Assolutamente sì, dopodiché credo che sarebbe opportuno evitare… Che senso ha votare oggi se c’è da fare tante cose?”, spiega il segretario del Pd.
Nessuna apertura di Forza Italia sulle preferenze. Sarebbe questo l’esito dell’incontro, secondo fonti parlamentari, tra Denis Verdini e Maria Elena Boschi. Fi potrebbe invece concordare su un innalzamento della soglia dal 35 al 38 per cento. Il tema della riforma elettorale continua a tenere banco nel dibattito politico, dopo che ieri il premier ha detto che sarebbe preferibile per i cittadini poter scegliere attraverso le preferenze. In questo senso Angelino Alfano ha fatto appello a Berlusconi augurandosi che sul no alle preferenze il Cav ‘si ravveda’. Contro le preferenze invece il ministro Dario Franceschini: “Vedo che le preferenze sono diventate improvvisamente popolarissime ma io, che ho iniziato a prenderle, e molte, a vent’anni, sento il dovere morale di dire che oggi sarebbe un errore enorme reintrodurle”. Reintrodurre le preferenze sarebbe un errore, per Franceschini, “non soltanto perché farebbero quasi certamente saltare l’intesa raggiunta ma molto di più per i danni al sistema politico e alla sua trasparenza”. Le preferenze, spiega, “come tutti sanno, farebbero aumentare a dismisura i costi delle campagne elettorali dei singoli candidati, con tutti i rischi connessi, non sempre porterebbero in Parlamento i migliori e comunque lo priverebbero della presenza di competenze e professionalità indispensabili”. “Io da capogruppo – aggiunge Franceschini – ho conosciuto deputati indispensabili per competenze e lavoro che non riuscirebbero mai a essere eletti. Non è un caso se in nessun paese di Europa sono utilizzate le preferenze per il parlamento nazionale, ma soltanto o collegi uninominali, da sempre la proposta del Pd, o liste corte, perché dappertutto cercano intelligentemente di avere gruppi parlamentari che siano un mix di radicamento territoriale e competenze”.
Berlusconi, è prima importante riforma – Sabato scorso con Renzi ”abbiamo dato il via non solo alla legge elettorale, ma abbiamo dato il via alla prima importante riforma del nostro assetto costituzionale perché così com’è l’Italia non è governabile” Lo ha detto Silvio Berlusconi in una telefonata fatta all’assemblea provinciale di Potenza di Forza Italia.
Alfano, servono preferenze, mi appello al Cav – ”Faccio un appello a Silvio Berlusconi e spero che sul no alle preferenze elettorali si ravveda”. Lo ha detto Angelino Alfano intervistato da Mattino Cinque. ”Del resto, Matteo Renzi ha già detto di essere favorevole e non si comprende – ha aggiunto il vicepremier e leader di Ncd – per quale ragione le preferenze ci siano nei comuni, nelle regionali e nelle europee mentre dovrebbero essere cancellate nelle elezioni politiche nazionali”: Alla domanda se in caso di mancato ”ravvedimento” di Berlusconi salterebbe tutto, Alfano ha risposto:”possiamo assicurare che Ncd farà le sue scelte a viso aperto e non agirà nell’ombra del voto segreto”.