Nell’aula stracolma di Montecitorio, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha preso la parola per presentare il suo governo ai deputati. Tutti i banchi destinati all’esecutivo sono al gran completo. Enrico Letta ha preso posto tra il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e quello degli Esteri, Emma Bonino.
Il capogruppo del Pdl, Renato Brunetta, è andato, in apertura di seduta, a stringere la mano e a fare gli auguri al neopremier. “Di fronte all’ emergenza il Presidente della Repubblica ci ha chiesto volontà di servizio e senso di responsabilità che ci ha concesso l’ultima opportunità degni del ruolo che ci da la Costituzione”. Lo afferma il premier Enrico Letta nel suo intervento alla Camera.( “Appena una settimana fa il Capo dello Stato Giorgio Napolitano pronunciava il suo discorso di insediamento. A lui consentitemi di rivolgere un sincero ringraziamento per lo straordinario spirito di dedizione alla comunità nazionale con il quale ha accettato la rielezione”.
“La prima verità è che la situazione economica dell’Italia è ancora grave, il debito pubblico grava come una macina sulle generazioni presenti e future, il grande sforzo di Monti è stata la premessa della crescita”. “Parlerò con il linguaggio sovversivo della verità per avere le spalle larghe e solide per reggere e far fronte al giudizio de parlamento”. “Nelle sedi europee individueremo le strategie per arrivare alla crescita senza compromettere il risanamento della finanza pubblica, l’Ue è in crisi di legittimità proprio quando i cittadini ne hanno bisogno”. Il mantenimento degli impegni presi con il Def è necessario ad uscire quanto prima dalle procedere di disavanzo eccessivo e recuperare spazi di manovra per i vincoli che dobbiamo rispettare”.
“La grande tragedia di questi tempi, soprattutto al Sud, che sara’ la prima priorita’ del mio governo, e’ il lavoro. Solo col lavoro si puo’ imboccare la via di una crescita non fine a se stessa”, ha sottolineato il premier – “Senza crescita e coesione l’Italia e’ perduta. Il Paese puo’ farcela, ma deve ripartire”, ha spiegato, spiegando che il governo intende mettere in atto “una nuova politica fiscale per la casa”, superare l’attuale schema di tassazione e soprattutto dire “stop ai pagamenti a giugno” dell’Imu, per “dare il tempo al governo e al Parlamento di elaborare insieme una riforma complessiva”. L’Imu era uno dei punti-chiave su cui Silvio Berlusconi aveva chiesto un preciso segnale a Letta, assieme al ‘nodo’ lavoro. E proprio su lavoro, precariato, welfare e pari opportunita’ il presidente del Consiglio ha annunciato un vero e proprio manifesto. A partire dal lavoro, definito “prima priorita’”, e dalla possibilita’ di introdurre forme di reddito minimo. E’ necessario lavorare” affinche’ ci sia “un allentamento del patto di stabilita’ interno” e una “rinuncia dell’inasprimento dell’Iva”, ha detto inoltre il premier a proposito di fisco. “La grande tragedia di questi tempi, soprattutto al Sud, che sara’ la prima priorita’ del mio governo, e’ il lavoro. Solo col lavoro si puo’ imboccare la via di una crescita non fine a se stessa”, ha detto il premier, aggiungendo che “non si possono piu’ chiedere sacrifici solo ai soliti noti. La parola Equitalia non deve provocare dei brividi quando viene evocata”, ha osservato. “Andranno migliorati gli ammortizzatori sociali, estendendoli a chi ne e’ privo a partire dai precari e si potranno studiare forme di reddito minimo per famiglie bisognose con figli”, ha poi precisato Letta, chiedendo una “soluzione strutturale” per gli esodati. “Serve una politica industriale moderna che valorizzi i grandi attori ma anche piccole e medie imprese che sono il motore di sviluppo” e si deve “investire su ambiente e tecnologia”. “Non ci possono essere vincitori e vinti se l’Europa fallisce questa prova – ha spiegato ancora Letta – Saremmo tutti perdenti. Se io otterro’ la fiducia visitero’ in un unico viaggio Bruxelles, Berlino e Parigi. Per dare il segno che il nostro governo e’ europeista”, e “la risposta e’ una maggiore integrazione verso un’Europa federale”. Infine Letta ha annunciato che il governo nominera’ “un commissario unico per l’Expo e nei prossimi giorni saro’ a a Milano per partire per l’ultimo miglio”. Uno dei primi passi dell’esecutivo sara’ anche dare vita a un “piano edilizio scolastico nazionale”.
E in conclusione il paragone con Davide e Golia. “Ho pensato molto al personaggio biblico di Davide nella valle delle nostre paura davanti al Golia di sfide gigantesche”. Lett poi invita tutti a “spogliarsi della spada e del”armatura che ci appensantirebbero. Ci servono il coraggio di mettere da parte prudenza politica e la fiducia”.