Le pressioni per un bis di Monti a palazzo Chigi arrivano come un formidabile volano per la convention del Manifesto Verso la Terza Repubblica che, da arena di confronto tra le organizzazioni del mondo civile e cattolico per la costruzione di un movimento ispirato all’Agenda del Prof. può provare ora a proporsi come qualcosa di molto più ambizioso.
E trasformarsi in quello che sarà il contenitore di una forza politica vera e propria che possa magari spendere il nome del premier e costituire in ultima istanza anche l’approdo per una eventuale discesa in campo del Professore. Il nome non é ancora deciso, ma i due che sono in ballo puntano ad evidenziare la natura dell’operazione che si vuole mettere in campo: ‘Movimento Civico Italiano’ o ‘Civica Italia’. Insomma, la lista civica per il Monti Bis. Ma a dare una rapida sterzata all’iniziativa sono i tempi, sempre più stretti che ci potrebbero separare dalla data delle elezioni. E che ha reso, parallelamente e plasticamente evidente l’impasse in cui si trovano i partiti che hanno dato mostra di non trovare un accordo per la legge elettorale e che ora si sono accapigliati anche sull’election day. E così la kermesse organizzata per domani dal gruppo guidato da Montezemolo, Riccardi, Olivero, Bonnani e Dellai, guadagna in un batter d’occhio la pole position ideale per spendersi come il partito del Monti dopo Monti, quello che reclamano anche dall’estero, offrendosi come soggetto con tutte le carte in regola per occupare quello spazio politico che qualcuno arriva a definire una vera e propria ‘prateria’ che si apre dalla disgregazione di una consistente parte delle forze politiche attualmente in campo. In poco tempo la convention, che non doveva ospitare politici, è diventata l’appuntamento a cui in troppi ora vogliono partecipare. Si attendono oltre 3 mila persone agli Studios romani di via Tiburtina e sono molti gli accrediti che ora vengono respinti per mancanza di posto. Perché se tutto si accelera, anche il percorso per una ricerca di convergenza tra moderati deve arrivare ad una soluzione. Il confronto con la Lista per l’Italia di Casini e Fini deve essere risolto in fretta, anche se è l’Udc che tenta di rilanciare la palla e chiede risposte alla mano tesa dai centristi. Se i leader di Udc e Fli non ci saranno, anche perché impegnati in altre iniziative, la loro ‘delegazione’ è folta: ci saranno i capigruppo Galletti e Della Vedova, la Bongiorno, Baldassarri, la Lanzillotta, D’Alia, la Perina, Ruben, la Bajo, Vernetti. Ci saranno il senatore, ex Pd, di Verso Nord Maurizio Fistarol e quello ex Udc ora Pd e fondatore di Italia di Mezzo Marco Follini. E poi i democrat Stefano Ceccanti e Maria Leddi, anche se l’atteggiamento del Pd nei confronti dell’iniziativa, dopo l’attacco di Rosi Bindi, è oggi quanto meno ironico: il sito del partito, che già ha mostrato di saper scherzare con i 5 ‘super-eroi’ candidati alle primarie del centrosinistra, inventa un finto cartellone cinematografico in cui compare il patron della Ferrari sotto la scritta “Febbre da Cavallino”. Un interlocutore di peso si ritrova però in Dario Franceschini favorevole ad allargare il dialogo anche con i moderati di Montezemolo e Riccardi e che invierà alla convention due dei ‘suoi’: Francesco Saverio Garofano e Antonello Giacomelli. Confermata, invece, l’assenza del governo: a parte il promotore Andrea Riccardi, non ci saranno altri ministri, neppure Corrado Passera, anche se dovrebbe farsi vedere il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Peluffo. Ci saranno poi molti nomi dell’imprenditoria, Cipolletta, Lo Bello, gli ex ambasciatori Puri Purini e Aragona, e poi Ainis, D’Alimonte. Insomma, la paura, temuta da molti, che l’iniziativa potesse naufragare per assenza di spazio politico, va scemando ed anche il nuovo sondaggio dell’Swg che, senza che il premier si sia candidato, accredita la lista Monti all’8,5% viene letto come rassicurante. “Basta tatticismi, sia delle forze politiche, sia di quelle sociali” esorta anche il presidente delle Acli, Andrea Olivero che schiera alla convention i dieci membri della presidenza e tutte le dirigenze territoriali. Ora tocca a tutti “rimboccarsi le maniche” è l’invito che ripeterà anche domani Andrea Riccardi.