E’ stato solo un caso, la conseguenza della scelta dell’utilizzo di strumenti di democrazia diretta per la scelta dei candidati: il M5S di Latina torna sul caso dell’elezione al Senato e alla Camera di Ivana Simeoni (eletta portavoce M5S al Senato) e Cristian Iannuzzi (eletto portavoce M5S alla Camera), rispettivamente madre e figlio.
E lo fa con un comunicato ufficiale in cui si stigmatizza lo “sciacallaggio”, e le ” basse insinuazioni dei ‘giornalai’ locali, nazionali e di qualche ‘navigato’ politicante” riguardo l’elezione dei due familiari. “La presenza di parenti nel movimento non è dovuta a comportamenti nepotistici di italiana consuetudine, ma è motivata dal fatto che questo movimento è partito dal basso” si legge nella nota di precisazione dove, tra l’altro si aggiunge: “Da parte dei cittadini iscritti al M5S, c’é la massima fiducia, sia per quanto riguarda le dinamiche di selezione (sempre perfettibili), sia per le persone scelte, perché tutto si è svolto in modo trasparente e democratico”. Detto ciò – si conclude – “da quando essere parenti è un fattore limitante per la partecipazione ad un movimento civico?”.