Nel salotto della trasmissione ‘Le invasioni barbariche’ su La7, Rosario Crocetta aveva parlato di matrimonio tra gay celebrato in chiesa, preti sposati e di un futuro magari con un Papa donna in una puntata dedicata al nuovo Pontefice Francesco.
Parole che non sono piaciute al confessore personale del governatore siciliano. Con una lettera aperta, Don Luigi Petralia, prete a Gela (Caltanissetta), non solo ha preso le distanze dal suo amico-parrocchiano, ma addirittura lo ha “scomunicato”: “Crocetta si è posto fuori dalla Chiesa cattolica”. Un gesto quello del parroco che il presidente della Regione definisce “irrituale e persino offensivo” non solo nei modi ma soprattutto nel merito, considerandolo “una specie di bolla contro Lutero”. Tra i due non c’é stato alcun chiarimento, e probabilmente non ci sarà, almeno per un po’. Don Luigi dice di essere “assolutamente in disaccordo con tutte le affermazioni sulla Chiesa” fatte da Crocetta, che a sua volta lo invita a rivedere la trasmissione. “Le sue uscite fuori luogo, caro presidente – scrive il parroco di Santa Lucia – mi sono sinceramente nuove. Mi dispiace, ma sono affermazioni da showman piuttosto che da politico o da cristiano-politico”. Le questioni del celibato dei sacerdoti e del matrimonio tra omosessuali “sono temi molto seri e già risolti all’interno della Chiesa cattolica” che, aggiunge il parroco, “non attende soluzioni dall’on. Crocetta, non essendo egli né biblista, né teologo, né per altro titolo competente in queste questioni”. Il governatore “si è posto fuori dalla Chiesa” e “potrà essere perdonato in confessione e rientrarvi solo se dimostrerà non solo a parole ma nei fatti di essersi sinceramente pentito di quello che ha detto”. Ma Crocetta non si pente affatto. “E’ irrituale che un parroco entri in questo modo nella libertà di pensiero di una persona”. L’ex sindaco di Gela, che da anni ha dichiarato la propria omosessualità parlandone come “un dono di Dio”, dice di avere ricevuto “complimenti” da esponenti della Chiesa proprio per quanto detto in trasmissione. “Perché dire che il Papa può anche essere una donna o che i preti devono sposarsi dovrebbe essere contro la Chiesa?”, s’interroga il governatore. Pressioni dall’alto sul parroco? “Qualcuno in effetti lo pensa”, afferma. “Don Luigi è un amico, comunque non l’ho sentito dopo la nota irrituale che ha fatto”. Lo chiamerà al telefono per un chiarimento? “Neanche per idea”.