‘Forse che si’, forse che no’. Occorre scomodare Gabriele D’Annunzio ed uno dei suoi romanzi per rispondere alla domanda che da quasi due anni il mondo della politica si pone con non poche apprensioni: ”Luca Cordero di Montezemolo vuole ‘scendere in campo’?”. Il sospetto e’ piu’ che legittimo. Poco meno di due anni fa, l’ex presidente di Fiat ha dato vita a ‘Italia Futura’: un ‘Think Tank’ ”nato per promuovere il dibattito civile e politico sul futuro del Paese”. Fumo negli occhi per il ‘Palazzo’ che vuole vederci chiaro. Il quotidiano tedesco ‘Suddeutsche Zeitung’ in un’intervista glielo chiede con pragmatismo tedesco: ”Diventera’ un partito?”.
Ma Montezemolo replica con prudenza ‘bizantina’: ”Italia futura puo’ diventare tutto – spiega – Al momento non e’ in programma. Oggi no. Se mi fa questa domanda fra sei mesi posso dire qualcosa in piu’ ”. Intanto, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ammette che in giornata ha avuto un colloquio telefonico proprio con Montezemolo: ”Se son rose, fioriranno”, spiega il leader di Fli che non si sbilancia. Insomma, Montezemolo si candida o no alle prossime elezioni? ”Sento questa domanda sette volte all’ora – risponde alla ‘Suddeutsche Zeitung’ – E mi fa sempre molto piacere quando mi viene rivolta”. ”Ho raggiunto nella vita piu’ di quanto pensassi – aggiunge – Ho una grande passione per l’Italia e allo stesso tempo rapporti ovunque nel mondo”. Insomma, a buon intenditor poche parole. Per ora pero’ c’e’ il governo Monti. Il giudizio di Montezemolo e’ piu’ che positivo (””e’ stato accolto dagli italiani a braccia aperte”). Ma – aggiunge il presidente della Ferrari – ”con tutto il rispetto, un Governo tecnico come quello di Monti va bene per una fase di transizione. Ad un certo punto deve essere eletto dal popolo e le prossime elezioni in Italia saranno molto importanti, quanto quelle dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1948”. L’intervista al giornale tedesco appare quasi come un manifesto: ”Prima dobbiamo modificare lo Stato italiano, poi gli italiani – sottolinea con una metafora che gli e’ vicina – E’ come in Formula 1: il miglior pilota non potra’ vincere se e’ seduto su un grosso camion vecchio e fermo”. ”Per le elezioni del 2013 dobbiamo annunciare una nuova era – afferma – Lo Stato deve dare un passo indietro e occuparsi delle proprie attivita’ essenziali: sicurezza, scuola, ricerca, giustizia, salute”. ”Lo Stato non puo’ chiedere sacrifici senza iniziare da se stesso – prosegue – Cio’ significa: tagliare, chiudere, vendere, abbattere privilegi. E deve essere trasparente. Voglio sapere come lo Stato impiega le mie tasse”. Interviene percio’ sull’evasione fiscale: ”Non ci sono scuse – dice – Chi non paga le tasse e’ un ladro, indipendentemente dalla macchina che guida. Ma non dobbiamo cadere nel populismo e nella demagogia sulla base dello slogan ricco uguale evasore”. Un passaggio anche sulla sua nuova attivita’ imprenditoriale con Ntv, la compagnia ferroviaria che fara’ concorrenza a Fs sulle tratte ad alta velocita’: ”Speriamo di partite dopo Pasqua”. Montezemolo parla a tutto campo. Per qualcuno il leader di Italia Futura appare come un incubo, per altri una personalita’ del mondo imprenditoriale da cooptare in un progetto piu’ ampio. C’e’ chi ricorda la manifestazione del 9 ottobre 2009 a Roma quando Italia Futura fu tenuta a battesimo da Enrico Letta e Gianfranco Fini. E proprio il presidente della Camera alla convention di Fli domenica a Pietrasanta ha citato l’esperienza dell’associazione di Montezemolo. Si capira’ tutto tra sei mesi, forse.