La grande kermesse della società civile che vuole Monti dopo Monti non poteva sperare di meglio. Il presidente del consiglio in carica guarda “con favore” al fermento che c’é nel movimento messo insieme da Montezemolo, Riccardi, Bonanni, Olivero e Dellai che oggi ha tenuto a battesimo il nuovo soggetto che si candiderà alle prossime elezioni. Ma chiarisce di non voler dare ora il suo “impegno”. In ogni caso, nessuno lo tira per la giacchetta e tutti gli esponenti del nuovo movimento che si mette in pista oggi ci tengono a precisarlo. “Non chiediamo al Presidente del Consiglio di prendere oggi la leadership di questo movimento politico”, spiega Luca Cordero di Montezemolo.
Non “oggi”, insomma, ma è a lui che il manifesto Verso la Terza Repubblica mette in mano il nascente movimento affinché “il suo governo possa proseguire, rafforzato, la prossima legislatura”. Insomma, come dice il ministro Andrea Riccardi, l’unico esponente del governo in carica ad impegnarsi in prima persona nel nascente nuovo partito, l’esperienza del governo guidato dal Prof. può ambire a non essere solo una “parentesi” ma ‘l’iniziò di un percorso che può guardare al futuro. “Monti – dice – è diventato l’uomo della rinascita”. “Monti è una risorsa a cui l’Italia non può rinunciare” concorda il presidente delle Acli, Andrea Olivero. “Il fatto che gruppi numerosi della società civile si stiano attivando per riavvicinare i cittadini alla cosa pubblica è una cosa che non può che essere vista con favore” si schernisce il premier dopo aver chiarito: nessuno gli “domanda impegni oggi e oggi non do nessun impegno”. Oggi, infatti. Il percorso per la costruzione di questo contenitore è ancora ai primi passi: nelle prossime settimane si vedrà come si può evolvere guardando anche a cosa succederà della legge elettorale, delle primarie in casa Pd. Ma il tempo stringe, le elezioni sono ancora più vicine, e serve caapire il prima possibile quali sono le chance che questo movimento potrà avere. Soprattutto inizierà da domani il confronto più ravvicinato con le altre forze politiche che sempre si richiamano al Monti Bis. “Saranno le prossime settimane a incaricarsi di verificare se sarà possibile dare vita a forme di collaborazione più stretta”, dice Gianfranco Fini che sembra attratto dal confronto soprattutto dopo che, osserva, “Montezemolo ha detto che ricostruire non può significare archiviare la politica tradizionale tout court ma chiamare semmai a raccolta coloro che hanno intenzione di contribuire al rinnovamento”. Casini non si esprime ma ci tiene a rimarcare la ‘primogenitura’ del Monti dopo Monti. “Non c’é alternativa alla sua affidabilità e credibilità” che deve solo essere riconfermata da un “suffragio degli elettori”. Il confronto con le forze politiche, insomma, inizierà da domani dopo il battesimo della convention del Manifesto verso la Terza Repubblica che doveva essere innanzitutto il luogo di incontro della società civile, di quella parte del mondo cattolico, di imprenditori e di lavoratori che vogliono una netta cesura con l’esperienza del passato. E se oggi non c’erano leader di partito seduti in prima fila ad ascoltare il nuovo che avanza, il parterre politico non è certo mancato. Ad ascoltare Montezemolo e Riccardi c’erano infatti tanti esponenti dell’ex terzo polo e qualche osservatore del Pd interessato ad allargare l’apertura dei progressisti ai moderati anche al gruppo nascente. Bersani però non ci sta a vedere Monti tirato “per la giacchetta” e ricorda che “parole come ricostruzione, riscossa civica e civismo sono le stesse parole che noi stiamo dicendo ormai da due-tre anni”.