Si va delineando la nuova offerta politica nel campo dei moderati: sabato 17 con la convention del Manifesto verso la Terza Repubblica sarà infatti lanciata sul campo la nuova lista ‘Montezemolo-Riccardi’, quella proposta nata attorno al Manifesto per la Terza Repubblica lanciato anche dai leader di Cisl e Acli, Raffaele Bonanni e Andrea Olivero. Il progetto che punta a riunire assieme forze e associazioni della società civile e cattolica si trasforma, insomma, in una nuova offerta politica che correrà alle prossime elezioni.

Con l’obiettivo di aggregare strada facendo anche quella parte del mondo politico che avrà avuto forza e capacità per rinnovarsi. Anche per questo politici, alla convention, ancora non ci saranno; così come non dovrebbero essere previsti ministri dell’attuale governo, compreso il tanto atteso Corrado Passera. Non ci sarà neppure il centrista Casini, con il quale sono ancora in corso schermaglie di posizionamento in vista di un possibile avvicinamento. “Qualcuno si illude di essere autosufficiente”, avverte Casini con un messaggio rivolto forse a Bersani affinché anche Montezemolo recepisca. E sempre con lo stesso intento spiega: “ho le mani libere e voglio continuare ad averle..”. Convocata in contemporanea con la nuova Leopolda di Renzi, la convention punta ad essere il nuovo big bang della politica italiana: il suo cammino inciampa però, ancora prima di cominciare, sulle dimissioni del coordinatore nazionale di Italia Futura, Federico Vecchioni rinviato a giudizio per una vicenda relativa alla sua attività imprenditoriale. L’ex presidente della Confagricoltura ha infatti oggi rassegnato le dimissioni dal suo incarico annunciando che non si candiderà “ad alcuna carica politica e istituzionale” fino a che la sua vicenda giudiziaria non sarà completamente chiarita. Ma il suo esemplare passo indietro non sana quella reciproca diffidenza che si è andata costruendo in questi giorni in cui il gruppo del Manifesto ha chiesto alla politica di mostrare con i fatti quel rinnovamento necessario ad unire le forze dei moderati. C’é chi ride sotto i baffi, soprattutto alla Camera, dove, tra mille diffidenze, è allo studio il progetto di costituire un Gruppo che si richiami proprio al progetto del Manifesto per la Terza Repubblica. Un progetto ideato, inizialmente, per evitare la raccolta delle firme necessarie per la candidatura alle politiche, ma che ora è in stand-by in attesa degli esiti della convention del 17. Un gruppo molto eterogeneo, in cui figurano alcuni ‘transfughi’ del centrodestra come Giustina Destro e Fabio Gava, il dirigente di Confagricoltura Angelo Sartori, Roberto Antonione e Luciano Sardelli. Quest’ultimo, in particolare, guarda alla riaggregazione dei moderati “con chi ha perseguito una linea politica che punta a coniugare il rigore del governo Monti con un’attenzione al sociale e allo sviluppo”. Insomma con quel progetto che, parallelamente a quello del Manifesto verso la terza Repubblica, stanno portando avanti i centristi. Al momento, tuttavia, la decisione di percorrere questa strada in comune ancora non c’é: ieri Casini ha lanciato il simbolo della ‘sua’ nuova ‘Lista per l’Italià ma la possibilità di una convergenza, dopo la convention del 17, con la lista per la Terza Repubblica è ancora aperta. Se marceranno in un unico soggetto politico o federando le diverse liste sotto il simbolo del Monti bis si vedrà solo quando sarà definita la struttura della nuova legge elettorale. “Per ora il nostro non è un partito ma un progetto di intervento civico nella politica” ci tengono a precisare i ‘fondatori’ che parlano ancora di ‘costituente’: “chiamiamo la politica ad accettare questo nostro invito al rinnovamento” dicono ad Italia Futura. Insomma, il partito del 17 novembre non è ancora alle porte ma la convention del 17 sarà il primo passo per la messa in campo di una nuova offerta nel campo dei moderati. In attesa di sapere se lo stesso premier si presterà a guidare quella formazione che punta governare in nome della sua esperienza di governo. Fornendole quell’impulso decisivo per una sua effettiva presa sul corpo elettorale.”Speriamo – auspica Casini – di riuscirci. Io questa lista la voterei e chiederei ai cittadini di votarla se ci fosse” .

 

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