La stretta di Mario Monti alle spese del governo arriva con una direttiva, inviata ai dirigenti della presidenza del Consiglio e del ministero dell’economia: stop alle spese di rappresentanza e all’organizzazione di convegni e andranno restituiti o ceduti all’amministrazione di appartenenza i regali con un valore superiore a 150 euro.
Una decisione sostanziale, ma anche d’immagine, relativa alle due cariche di cui è titolare (premier e ministro dell’economia) ma che potrebbe essere seguita anche dagli altri ministri. “Il presidente del Consiglio – scrive una nota Palazzo Chigi – in considerazione della primaria esigenza di rispettare gli obiettivi di finanza pubblica, ha diramato istruzioni per assicurare l’economicità e l’efficienza nell’azione amministrativa a tutte le strutture che dipendono dal ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla presidenza del Consiglio”. “Il fine – continua – è di assicurare non solo la puntuale e sicura osservanza dei limiti di spesa fissati dalle norme, ma anche di evitare spese non indispensabili o non ricollegabili in modo diretto ed immediato ai fini pubblici assegnati alle singole strutture amministrative, astenendosi dall’effettuare spese di rappresentanza, ed evitando di organizzare convegni, o altri eventi”.