Aveva detto: “non voglio tirare a campare”. Oggi aggiunge che il suo governo ha il consenso, e qualcun altro (leggi le forze politiche) no.
Come dire: non tiro a campare, sono altri che lo fanno. Continua la trasferta di Mario Monti in Estremo Oriente, continua quello che va assumendo la forma di un duello a distanza non solo con i partiti (che pure l’appoggiano), ma con la politica in generale. Le rilevazioni demoscopiche danno in calo? “Questo governo ha un alto consenso nei sondaggi”, replica lui, “e i partiti no”. E pace per i dati pubblicati dai principali giornali nazionali, che danno il governo un po’ sopra, un po’ sotto la soglia del 50 percento dei consensi. Forte dell’assioma, nel suo intervento al Forum organizzato dal gruppo editoriale Nikkei Shimbun, Monti ammette che “ovviamente le misure non sono accettate e comprese da tutti” ma aggiunge subito: “in generale questo governo ha un alto consenso fra la gente, nonostante alcuni recenti giorni di declino a causa delle misure sul mercato del lavoro”. Certo, “noi dovremmo essere, e saremo, una breve eccezione e la politica tornera’ a scorrere”. Ma allora niente sara’ piu’ come prima. Nemmeno la politica. Il governo incassa, sul lavoro, l’ok della Commissione Europea, che da Bruxelles invita ad andare avanti. E Monti: e’ stato cosi’ anche per le pensioni. Non ci sono motivi per ritenere che non avvenga lo stesso. In effetti almeno al momento la politica, o per lo meno i partiti, non reagiscono alle parole del Presidente del Consiglio. Gli unici dissensi espliciti paiono venire dall’Idv, con un Donadi che irriverente paragona Monti a Bruce Lee ed un Di Pietro che torna a definire obbrobriosa l’idea di modificare l’articolo 18. Forse anche per questo, alla fine il premier passa a tirare le orecchie anche alla politica altrui. Quella di Francia e Germania. “Se il padre e la madre, come Francia e Germania, violano le regole, come ci si puo’ aspettare che i figli, come la Grecia, siano poi piu’ rispettosi delle regole, rispetto ai genitori?”, si chiede. Frau Merkel e’ avvisata.