Il presidente della Repubblica ha messo una “tagliola sulle opposizioni”. Lo dice il deputato del M5s Giorgio Sorial annunciando una lettera al Capo dello Stato. “Il boia Napolitano sta avallando una serie di azioni per cucire la bocca all’opposizione” afferma. Il riferimento del deputato è in particolare al decreto Imu- Bankitalia: il capo dello Stato “cuce la bocca e taglia la testa all’opposizione” dice Sorial secondo il quale il Capo dello Stato “ha dimostrato di non essere garante delle opposizioni. Anzi, più di una volta ha mostrato di essere contro di noi”. E non crede di esagerare nel tono delle sue invettive:” boia? Abbiamo lavorato in situazioni in cui non ci era concesso di lavorare. Proprio stamane su Bankitalia la capogruppo si è riunita per decidere se stringere ancora i tempi. Questo sta all’insindacabile discrezionalità della presidente della Camera ma se intervenisse il Presidente della Repubblica sa bene che potrebbe decidere se mettere la tagliola o meno”.

Anche il capogruppo al Senato, Maurizio Santangelo, lamenta una situazione che si ripete troppo di frequente. ” Il Parlamento è esautorato del suo lavoro da un gran numero di decreti e siamo certi che parte della responsabilità si addebitare al Capo dello Stato a cui sta a cuore non un parlamento svuotato ma il duo Renzi-Berlusconi. Per questo chiediamo che Napolitano non sia solo il garante di un governo che cade a pezzi ma il garante di tutti”. “La messa in stato di accusa è una cosa che vedrete presto”. Lo annuncia il deputato M5s Giorgio Sorial illustrando intanto la prima di una serie di lettere che verranno inviate al Capo dello Stato per denunciare la violazione della legge e dei regolamenti sull’approvazione di decreti. “Lo abbiamo detto da tempo, ci lavoriamo da tempo, non escludiamo a breve una formalizzazione” afferma anche il capogruppo al Senato Maurizio Santangelo spiegando anche che su questo tema non è prevista al momento alcuna consultazione degli iscritti.

“Non credo ce ne sia bisogno. Su questo concordiamo tutti”. Sorial spiega invece che la messa in stato di accusa del Presidente sarà una cosa che “procederà parallelamente” alle iniziative di denuncia di violazione della legge e dei regolamenti sull’approvazione dei decreti. Per la deputata Laura Castelli, invece, la decisione di inviare lettere di protesta al Presidente per denunciare le violazioni nell’iter di approvazione di molti decreti “in realtà è un atto per difendere il Presidente. Noi lo aiutiamo denunciando fatti di cui neppure i giornali parlano” dice. Il M5s invia al Capo dello Stato la prima di una serie di lettere di protesta che intende recapitargli per denunciare violazioni nell’iter di approvazione dei decreti. La prima missiva inviata riguarda l’iter di approvazione della legge di stabilità e di Bilancio. “Riteniamo denunciare una grave violazione della legge e dei regolamenti parlamentari, quindi dello stato di diritto” scrivono i Cinque Stelle che si rivolgono a Napolitano per il ruolo che detiene di “garanzia costituzionale e governativa”.

 

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