“A Roma ci sono due conclavi. Uno finirà prima…speriamo che ci lasci un po’ di spirito santo”. Questa garbata battuta circola al Quirinale, palazzo che fu dei papi, dove si guarda al di là del Tevere quasi con invidia certi che si avrà prima un nuovo papa in Vaticano che un nuovo premier a palazzo Chigi. Per questo oggi, giornata di silente riflessione per le forze politiche, il presidente della Repubblica ha lanciato l'”allarme tempi” ricordando che “la crisi non aspetta” ed é quindi indispensabile che l’Italia “sappia darsi subito un Governo”.
Un allarme quasi profetico, visto che nel pomeriggio anche Fitch ha abbassato il rating dell’Italia da A- a BBB+ proprio per il “risultato inconcludente delle elezioni italiane”. Tutto ciò mentre Silvio Berlusconi è più impegnato dal processo Ruby e da una congiuntivite che lo ha portato a passare una notte in ospedale. Nel centrosinistra, nonostante le aperture di Bersani a M5S per un Governo di minoranza, il Pd attacca Beppe Grillo chiedendo chiarimenti su un’inchiesta del settimanale ‘l’Espressò che rivela l’esistenza di 13 società in Costa Rica riconducibili all’autista del leader 5 Stelle e a sua cognata. “Il resort non esiste”, replica secco Grillo sul blog. Lo stallo evidentemente persiste e Giorgio Napolitano non può che rammaricarsi dell’assenza di novità: ragion per cui le bocce sono ferme e salgono le quotazioni di un Governo del presidente nel caso – e anche al Colle molti lo pensano – che l’incarico a Bersani risulti infruttuoso. La linea non è cambiata e al Quirinale si registrano con distacco quasi divertito le diverse ipotesi e i variegati scenari sulle future mosse del presidente: “se ne scrivono, se ne leggono, se ne sentono di tutti i colori. Quel che conta è quello che sarà detto nelle consultazioni”, replicano dall’entourage del presidente quando gli si chiede se sia più probabile che Napolitano si dimetta in anticipo per poi fare il premier, come scrive il giornale ‘X’; o che, piuttosto, sarà rieletto al Quirinale come garante delle riforme, come sostiene il quotidiano ‘Y’. Di certo rimane forte la preoccupazione per una “nebbia” che sembra infittirsi invece che diradarsi. Ecco il senso di questo nuovo appello del presidente a partiti che sembrano distratti mentre la tempesta si sta addensando sull’Italia: “i problemi urgenti e le questioni di fondo che riguardano l’economia, la società, lo Stato, non possono aspettare, debbono ricevere risposte e dunque richiedono che l’Italia si dia un governo ed esprima uno sforzo serio di coesione”. Serve coesione quindi, e sin da subito visto che il primo appuntamento cruciale – quello dell’elezione dei presidenti di Camera e Senato – si sta avvicinando. Anzi, “un clima disteso e collaborativo sarebbe auspicabile e costituirebbe un segnale positivo per chi guarda all’Italia”, ha ricordato Napolitano sapendo che i mercati sono in posizione d’attacco.