“La rielezione non si era mai verificata, pur non essendo esclusa dal dettato costituzionale, che in questo senso aveva lasciato ‘schiusa una finestra per tempi eccezionali’. Ci siamo dunque ritrovati insieme in una scelta pienamente legittima, ma eccezionale”.

Lo ha detto nel suo discorso alle Camere Giorgio Napolitano. “Quel tanto di correttivo e innovativo che si riusciva a fare nel senso della riduzione dei costi della politica, della trasparenza e della moralità nella vita pubblica è stato dunque facilmente ignorato o svalutato: e l’insoddisfazione e la protesta verso la politica, i partiti, il Parlamento, sono state con facilità (ma anche con molta leggerezza) alimentate e ingigantite da campagne di opinione demolitorie, da rappresentazioni unilaterali e indiscriminate in senso distruttivo del mondo dei politici, delle organizzazioni e delle istituzioni in cui essi si muovono”. “Imperdonabile resta la mancata riforma della legge elettorale”. “La mancata revisione di quella legge ha prodotto una gara accanita per la conquista, sul filo del rasoio, di quell’abnorme premio, il cui vincitore ha finito per non riuscire a governare”.

“Non meno imperdonabile resta il nulla di fatto in materia di sia pur limitate e mirate riforme della seconda parte della Costituzione, faticosamente concordate e poi affossate, e peraltro mai giunte a infrangere il tabù del bicameralismo paritario”. Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, intervenendo in Aula alla Camera nel corso del messaggio in occasione del giuramento per la sua rielezione, ringrazia per la fiducia e fa trapelare della commozione. Commozione che viene sottolineata da un nuovo applauso, il quinto in pochi minuti, da parte dell’emiciclo. Come sempre immobili, seppure in piedi, i grillini. Giorgio Napolitano ha sottolineato il “valore delle proposte ampiamente sviluppate nel documento” da lui “già citato, per ‘affrontare la recessione e cogliere le opportunita” che ci si presentano, per ‘influire sulle prossime opzioni dell’Unione Europeà, ‘per creare e sostenere il lavoro’, ‘per potenziare l’istruzione e il capitale umano, per favorire la ricerca, l’innovazione e la crescita delle imprese”.

“Nel sottolineare questi ultimi punti, osservo che su di essi mi sono fortemente impegnato in ogni sede istituzionale e occasione di confronto, e continuerò a farlo. Essi sono nodi essenziali al fine di qualificare il nostro rinnovato e irrinunciabile impegno a far progredire l’Europa unita, contribuendo a definirne e rispettarne i vincoli di sostenibilità finanziaria e stabilità monetaria, e insieme a rilanciarne il dinamismo e lo spirito di solidarietà, a coglierne al meglio gli insostituibili stimoli e benefici”.

 

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