Con un emendamento decisamente in controtendenza mentre e’ unanime la richiesta di ridurre i costi della politica, il consiglio comunale di Aci Sant’Antonio, nei pressi di Catania, propone di tagliare i fondi per vari servizi, compresa la refezione scolastica, e di usare i risparmi cosi’ ottenuti per pagare l’indennita’ ai consiglieri. L’emendamento non e’ stato ancora votato dall’assemblea municipale, ma ha ricevuto un consenso bipartisan in aula.

“Purtroppo i consiglieri vantano undici mesi di indennita’ arretrate e nel bilancio non e’ previsto un solo euro per questi pagamenti”, ha detto il presidente del consiglio comunale, Nuccio Raneri (Mpa), che ha spiegato l’emendamento come “una forma di protesta dei consiglieri nei confronti di un bilancio che non ritengono idoneo, perche’ prevede le spese piu’ disparate ma non un solo euro per la politica”. L’emendamento al bilancio 2011 -documento contabile ancora da approvare benche’ l’anno sia al termine- prevede economie per un totale di 113.000 euro. La scure si abbatte sulla refezione scolatica, con un taglio di 5.000 euro, e sulla scuola in generale, con mille euro in meno per ciascuno dei tre istituti presenti nella cittadina, ma anche su vari altri settori dell’amministrazione locale. Tra questi la protezione civile (-1.500 euro), il cimitero (-2.500 euro), la manutenzione degli orologi comunali (-500 euro), i buoni pasto per i dipendenti (-5.000), la copertura assicurativa dell’ente (-10.000 euro), la celebrazione dei matrimoni (-3.000 euro), la biblioteca municipale (-1.000 euro). Il sindaco Giuseppe Cutuli (Mpa) ha osservato che “se il consiglio non avesse bocciato la delibera per l’Irpef comunale, le cose sarebbero andate diversamente”.

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