“Intempestivo io? E certo, dopo aver atteso anni per cambiare il Porcellum, di questo passo ne attenderemo altri dieci. Addio, hanno preferito bocciare la mia mozione e darla vinta al Pdl. La riforma elettorale è rimandata alle calende greche”. Così, in due interviste a Repubblica e Qn, il deputato del Pd Roberto Giachetti, che ieri con una mozione aveva chiesto di ripristinare il Mattarellum. “Ora, in qualsiasi momento dovesse andare in crisi il governo, è chiaro che andremo a votare nuovamente con la legge di Calderoli”, dice Giachetti.

“Chissà se la Consulta si pronuncerà e in che modo. A quel punto, larghe intese tutta la vita”. Giachetti smentisce di essere stato lasciato solo dal suo partito. “Settanta delle 98 firme alla mozione sono del Pd. E ne sono state ritirate solo 17. Almeno una cinquantina tra prodiani e renziani hanno preferito non presentarsi piuttosto che votare contro il testo”. Il vicepresidente della Camera definisce quindi una “accusa grottesca” l’ipotesi che la sua iniziativa nasconda l’intenzione di Renzi di mettere in difficoltà il governo. “Tra i firmatari c’é di tutto. Matteo mi ha chiamato martedì sera, mi ha chiesto spiegazioni. Ha compreso le mie ragioni. Tutto è finito lì”.

 

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