“Chi può essere al sicuro di un’eventuale denuncia per una critica al Presidente della Repubblica? Allora per difendersi l’unico mezzo è non scrivere più nulla. Bocche cucite. Dita bloccate sulla tastiera. Commenti oscurati”:é quanto si legge su un post di Grillo (per la prima volta senza commenti) sulle persone indagate a Nocera. “Questo post, per evitare denunce a chicchessia – prosegue – sarà, per la prima volta nella storia del blog, senza possibilità di commento.
In futuro, magari, diventerà la regola per tutta la Rete in Italia”. E questo perché, premette, “22 persone sono indagate per “Offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica” dalla Procura di Nocera Inferiore. In sostanza sotto indagine per ‘vilipendio’, un termine che può racchiudere qualunque opinione, giudizio, valutazione ritenute offensive”. Il post odierno cita poi un lungo passaggio di un post del 31 maggio 2012 nel quale si invitava Napolitano a chiedere la soppressione del reato: “Nell’Italia repubblicana esiste un reato che richiama l’assolutismo monarchico e la figura di Luigi XIV: il vilipendio del presidente della Repubblica. L’articolo 278 del Codice penale lo riporta ‘Offese all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica. Chiunque offenda l’onore o il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione da uno a cinque annì. Il reato di vilipendio deriva dal Codice Rocco del periodo fascista. Nel ventennio si tutelava dal delitto di lesa maestà la figura del re e di Mussolini, dal dopoguerra i presidenti della Repubblica. Il reato di vilipendio non è qualcosa rimasto sulla carta, a monito. E’ stato invocato innumerevoli volte, spesso dai partiti a scopi politici, e anche applicato. Il confine tra critica e vilipendio (‘considerare vilé) è materia più indefinibile del sesso degli angeli. Inoltre un cittadino, perché il presidente della Repubblica sarà il primo dei cittadini, ma sempre cittadino rimane, non può essere più uguale degli altri di fronte alla legge. Invito il Presidente della Repubblica a chiedere l’abolizione dell’articolo 278 sconosciuto nella maggior parte delle democrazie occidentali”.