“Mi auguro che il Pdl tutto insieme affronti l’azzeramento e la rifondazione, ma se tutto questo non dovesse realizzarsi in modo serio il partito potrebbe scomporsi”. Lo afferma in una intervista a Repubblica il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, chiarendo che resta in campo per il bis al Campidoglio, (ma serviranno “le primarie perché non vado alle urne senza legittimazione popolare”) anche perché ora che Zingaretti è candidato alla Regione “la partita è completamente aperta. Adesso credo che le possibilità di vittoria siano aumentate.
Ho chiamato Zingaretti – racconta – e gli ho detto: a Nicò se mi lasci solo al Comune allora vinco per abbandono…”. In ogni caso da Roma, spiega anche in una intervista al Giornale “dopo quello che è successo deve ripartire il nuovo”. Nel Pdl, dice, “siamo ad una svolta” e se “l’ideale è creare un nuovo soggetto politico” è però “importante che non sia solo un lifting. Anche Berlusconi è orientato in questa direzione, i prossimi giorni saranno decisivi”. Se oggi “stare assieme diventa paralizzante una scomposizione è inevitabile. Ma sarebbe un peccato”, anche perché non si potrebbe tornare a Fi e An che sono “esperienze superate”. Per questo bisogna “fare tutti un bagno di umiltà” e puntare sulle primarie, e sul “rinnovo di tutte le cariche”. Con l’obiettivo di rinascere e di “riaggrerare tutto il centrodestra”, compreso Casini. “Potrebbe nascere una lista per l’Italia: una proposta che abbia per interlocutore anche Monti”. Un suo eventuale bis deve essere “l’eventuale, necessario compimento di un lavoro utile al Paese. Berlusconi è disponibile per un ragionamento di questo genere. E il Paese resta di centrodestra”.