“Non credo affatto nel valore taumaturgico delle divisioni e neanche nella genericità della richiesta di azzeramento, che vuol dire tutto e nulla. Una spaccatura nel Pdl non la vedo come strumento per ripartire. In un momento di grande difficoltà e attacco bisogna rimanere uniti”, perché “se il Pdl si sfarina, finisce il centrodestra”.
Così Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, in un’intervista al Messaggero. Per Cicchitto, il Pdl “deve sciogliere in tempi rapidissimi l’interrogativo su Berlusconi e sulla sua possibile ricandidatura. Inoltre deve riorganizzarsi e il modello che è stato indicato con la riunione del Nord fatta da Gelmini – le tre macroaree – può essere una risposta”. Anche le primarie del Lazio, aggiunge, “possono essere uno strumento per capovolgere il metodo usato finora, quello delle quote e della cooptazione”. Nell’intervista, Cicchitto interviene anche sugli scandali che hanno coinvolto i partiti. “Non parlerei di Tangentopoli. Forse qualcosa di peggio. Belsito, Fiorito, Lusi rappresentano una dilapidazione di risorse destinate ai partiti – dichiara. – Penati invece appartiene alla dimensione classica della possibile tangente. Tutto ciò – riflette infine Cicchitto – è comunque insopportabile per i cittadini”.