“Non ho nessuna intenzione di abbandonare” la politica e “Sono certo che alla riunione del partito la mia voce non sarà isolata”. Ma “capisco” chi al momento non ha preso “posizioni nette” che “avrebbero compromesso il rapporto fiduciario col segretario” che molto probabilmente non li avrebbe poi ricandidati.
Lo afferma in interviste a Quotidiano nazionale e alla Stampa Massimo Donadi, che dopo le dimissioni spiega che è “im-pen-sa-bi-le” un suo passaggio al Pd anche se, nell’incontro con il segretario “ho annunciato a Bersani il sostegno mio e del mio gruppo, piccolo o grande che sia, alle primarie”. “Prima di tutto – dice – andrò fino in fondo nel tentativo di trascinare l’Idv nel centrosinistra”. C’é l’ipotesi di fondare un partito? “Ad oggi ho un orizzonte politico di 24 ore. Di certo alla riunione dell’Idv porrò la questione del leader”, chiedendo a Di Pietro “un passo di lato affinché ad una gestione padronale ne segua una collegiale”. La linea politica dell’ex pm, secondo Donadi “é fatta di slalom che fanno impallidire Alberto Tomba” e ormai “finisce per assomigliare a Berlusconi nell’incapacità di gestire il declino non solo suo personale ma di un intero sistema basato sui leader carismatici, i salvatori della Patria, i partiti intitolati al fondatore…”.