“Tornare al più presto in classe, riprendere la normalità delle lezioni, garantire la continuità scolastica senza farsi spaventare”. Così, per il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, si deve “rispondere a un attacco vigliacco”, a un fatto di una “gravità davvero mai accaduto prima d’ora in Italia.
Un attacco al cuore del futuro. Alla scuola”. In interviste al Mattino e al Messaggero il ministro sottolinea che “é chiarissimo che lo scopo preciso è creare un violento effetto psicologico. Il messaggio è immediato: creare paura. E la paura a sua volta produce un rapidissimo ed elevato indebolimento psicologico del Paese. Ecco dove puntano strategie come questa”. La cultura, aggiunge, “é il vero antidoto alla criminalità mafiosa. Dunque minandone le fondamenta si vuol dimostrare la fragilità e la totale inadeguatezza dello Stato in quanto tale” facendo passare il messaggio “non abbiate più fiducia nello Stato. Si vuole insomma, rompere definitivamente quel rapporto che da sempre è stato il cemento della crescita tra famiglia e scuola. Seminando il terrore. Risultato, il teorema della destabilizzazione: i più deboli si portano facilmente fuori dallo Stato e dunque fuori dalla legalità”. Ma c’é stata da parte dei giovani “una reazione lucida, forte, non superficiale, ma profonda e di cuore che vede tutti gli studenti dire no alla violenza”. E non devono preoccupare le contestazioni ai politici di ieri in piazza a Brindisi: “L’Italia deve diventare più matura anche di fronte a contestazioni di questo tipo. Non sono la fine del mondo ma lecite espressioni di dissenso”. Anche perché “intanto i giovani si sono già mobilitati. Anche sul web. So che sono in programma oltre cento manifestazioni in ogni parte d’Italia. Sono certo che sapremo reagire tutti insieme”. Tutti, secondo il ministro “devono fare la loro parte per tenere legate le coscienze altrimenti non si farà altro che fare il gioco di chi vuole il caos”.