Berlusconi non ha chiesto una norma che gli permetta di candidarsi alle prossime elezioni, e ”non credo che lo farà. Del resto la Severino è una legge votata dal Pdl e sono certo che sia finito il tempo delle leggi ad personam. Anche perché i percorsi giudiziari sono andati. Basta proporre passaggi impropri tra le riforme e le utilità del leader di Forza Italia. Dopo le riforme, torneremo ad essere divisi. Anzi, facciamo le riforme proprio per evitare in futuro di essere costretti a governare insieme”. Lo afferma il premier Matteo Renzi a Repubblica, in un’intervista in apertura di prima pagina. Nel patto del Nazareno ”c’è scritto quello che abbiamo messo negli atti parlamentari”, ribadisce Renzi. ”Ma vi pare che io firmi una cosa con Berlusconi e la metta in un cassetto? Questa è la tipica cultura del sospetto di una parte della sinistra”. Sulla legge elettorale, ”i numeri ci sono anche senza Berlusconi ma dopo anni di riforme l’uno contro l’altro, ora si è affermato il principio di farle insieme. Mi sembra un passo in avanti nella cultura politica italiana”. Parlando della riforma costituzionale, Renzi dice sì al dialogo ma no al ”culto del ‘discussionismo”, e spiega che ”con il referendum”, che ”ragionevolmente” si terrà ”tra il 2015 e il 2016, alla fine l’ultima parola sarà dei cittadini”. ”Con l’approvazione della riforma, questa legislatura sarà intera”, osserva Renzi. ”Questa riforma non è la chiave di tutti i problemi, ma è il simbolo più forte. Dopo la sua approvazione, a settembre partono i 1.000 giorni”. Per il dibattito ”ci sono ancora quattro letture. Ma nessuno può pretendere di porre veti”, evidenzia il premier. ”Grasso è stato troppo accondiscendente con le richieste delle opposizioni. Alcune scelte di Grasso ci sono parse sinceramente sbagliate, ma non lo abbiamo attaccato perché abbiamo rispetto della seconda carica dello stato e delle istituzioni”