Antonio Di Pietro, fosse per lui, andrebbe “rottamato come tutti gli altri”. Mentre Vendola potrebbe stare nell’alleanza se “é quello del buon governo Zedda-Pisapia” non “quello ideologico che fece cadere Prodi”. Lo afferma in una intervista alla Stampa Mattero Renzi, indicando i temi che lo dividono dal suo avversario Pier Luigi Bersani se ci saranno le primarie. Il governo Monti, dice, “deve arrivare al marzo 2013 e poi dare spazio a chi ha idee per il futuro dell’Italia”.
Se poi volesse fare il leader, “si deve candidare” perché “questo schema che si va alle elezioni divisi e qualunque sia il risultato si arriva a Monti serve solo a garantire una classe dirigente che immagina questo passaggio come il proprio ultimo giro di giostra”. Quanto alle primarie, per Renzi servono a mostrare se “chi si candida ha delle idee o no” e “se Bersani le vede anche come un’occasione per liberarsi da un abbraccio troppo stretto del patto di sindacato tra le correnti fa bene”. “A me – chiarisce – non interessa avere una fetta di Pd” e “se non vinco resto a Firenze, non farò quello che si accontenta di un posto al sole. Ed ogni riferimento ad altri è voluto”.