Rifondazione comunista rompe i ponti con qualsiasi ipotesi di alleanza con il Pd ed è pronta a proporre una lista elettorale che faccia dell’anti-montismo la propria bandiera. Lo ha deciso il Comitato Politico Nazionale, riunito ieri e oggi a Roma, che ha confermato la leadership di Paolo Ferrero. Le due minoranze interne hanno presentato propri documenti più “a sinistra” del segretario, ma hanno ottenuto complessivamente poche decine di voti.
“E’ un governo – ha detto Ferrero – espressione dei poteri forti, che ha aggredito pesantemente i diritti sociali, trasformando l’Italia in un protettorato dei potentati europei”. In sintesi, per l’ex ministro del governo Prodi “Monti ha tracciato una strada di destra destinata a durare negli anni. Spaventa il popolo e genera volutamente la paura del disastro, esattamente come faceva la signora Thatcher avverte che non ci sono alternative”. Invitati alla “grande festa per la costruzione della sinistra dell’alternativa” sono in prima fila i politici e i movimenti che non hanno accettato le misure economiche del professore della Bocconi: Idv, De Magistris e il Pdci Oliviero Diliberto. L’antimontismo è una sorta di Opa lanciata dal Prc verso gli elettori di tutti i partiti che non hanno accettato la scelta del Quirinale per affrontare la crisi: Sel e Pd in primo luogo, senza dimenticare di gettare l’amo anche tra le migliaia di movimenti meno vicini ai partiti istituzionali. Ciò premesso, era inevitabile anche la decisione, sottolineata da Ferrero nell’intervento conclusivo, di non partecipare alle primarie del centro sinistra che “si svolgono all’interno del recinto di politiche neoliberiste imposte dalla Ue”. Sfidando i partiti ex alleati sulla “fiducia in bianco data a Monti”, Ferrero ritiene di giocare una partita elettorale che potrebbe riportare Prc in Parlamento, anche se “molto dipende da come la legge elettorale tenterà nuovamente di escludere la sinistra dalla rappresentanza nelle istituzioni”. “I partiti moderati del centro sinistra appoggiando Monti – ha detto Giovanni Russo Spena, ex parlamentare di Prc – hanno aperto crepe e dubbi nel loro elettorato. Noi possiamo raccogliere quei consensi smarriti sottraendoli al grillismo e costruendo una vera alternativa politica e non qualunquistica”.(