La legge di stabilita’ non sara’ modificata: a escluderlo e’ il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni al suo arrivo alla sede del Consiglio europeo per l’Eurogruppo. In risposta ai dubbi sulla manovra da parte dell’Unione europea – il commissario agli Affari economici Olli Rehn aveva chiesto misure strutturali -, Saccomanni ha sottolineato che, dalla prima bozza, “e’ passato un mese abbondante” e “ci sono state nuove cose”.
Il ministro e’ quindi a Bruxelles per presentare ai partner dell’Eurogruppo “le nuove misure che abbiamo preso, le privatizzazioni, la spending review, il progetto per le quote della Banca d’Italia e altre cose che secondo noi rispondono alle richieste della Commissione europea”. A rendere difficile il lavoro del governo e’ soprattutto “il livello del debito pubblico, non la valutazione di Rehn”, ha aggiunto Saccomanni. Quanto al piano di privatizzazioni, con esso si avvia “una nuova stagione in cui l’Italia diventa di nuovo aperta per gli investimenti internazionali” e quindi si tratta di “una misura che ha, anche questa, una sua caratteristica strutturale, dopo un periodo in cui sembrava che fossimo nuovamente chiusi o emarginati dal flusso dei grandi investitori internazionali”. Riguardo alle polemiche sul momento scelto per le cessioni, Saccomanni ha precisato che “venderemo solo quello che va bene”. Anche la disposizione sul rientro dei capitali dall’estero e’, secondo il ministro, da considerare una misura strutturale: “cambia il rapporto fra il contribuente e il fisco in maniera strutturale – ha sottolineato – non e’ un scudo, non e’ un condono, e’ una nuova disposizione che disciplina i rapporti con il contribuente collaborativo e leale e penalizza il contribuente non collaborativo: e’ una misura – ha concluso – che avra’ un suo effetto permanente”.