Rispunta il commissario anticorruzione ma la proposta di un organismo di vigilanza che dovrà avere ‘poteri ispettivi effettivi’ e denunciare i casi di malaffare nell’amministrazione pubblica fa subito scoppiare scintille nel governo. E mette a repentaglio l’approvazione del ddl anticorruzione che era invece sulla rampa di lancio per essere approvato e che ora vede anche rispuntare la norma salva-Ruby. A rilanciare la proposta del Super Commissario è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà: in un’intervista a il Messaggero il braccio destro del premier spiega di aver già “elaborato e scritto” un emendamento al ddl anticorruzione assieme al ministro Filippo Patroni Griffi.

“Tra poche ore lo consegneremo al ministro Severino” annuncia Catricalà scatendando peròil putiferio nell’Esecutivo e tra i gruppi parlamentari. Mettere le mani in questa delicatissima materia a poche ore dalla discussione finale del ddl anticorruzione al Senato rischia infatti di mettere nuovi paletti lungo l’iter parlamentare del provvedimento. E proprio nel momento in cui le forze politiche si erano dette disponibili a fare un passo indietro sulle rispettive richieste di modifica, per accelerare e garantire l’approvazione di un testo. Ma nella situazione di caos di oggi il Pdl ne approfitta per rilanciare presentando nuovamente il ‘salva-Ruby’ e l’anti-Batman’. Ed anche il Pd e l’Idv tornano alla carica con le loro richieste di correzione sulla prescrizione, sul falso in bilancio, concussione per induzione. Così il ministro Patroni Griffi corregge il sottosegretario: quella proposta da Catricalà, dice, è una “questione reale” ma in questo momento “la priorità assoluta è la conclusione dell’ iter parlamentare del disegno di legge”. Anche il ministro Paola Severino la pensa così: il super commissario può essere una “possibilità”, ma da rinviare ad un altro provvedimento. Molto probabilmente, come dice lo stesso Catricalà, correggendo il tiro, nella legge di stabilità. Ora, avverte invece la Severino, la priorità è approvare il ddl anticorruzione. Una priorità “assoluta” si affretta a precisare la Guardasigilli che nel pomeriggio vede addensarsi ombre attorno al provvedimento e sugli ultimi tre emendamenti presentati dal governo: quelli che riguardano il fuori ruolo dei magistrati, il traffico di influenze illecite e la corruzione tra privati. Al Senato viene rinviato, dopo le parole di Catricalà, il termine per la presentazione dei sub emendamenti agli emendamenti del governo. Sulla carta nessuno dei gruppi avrebbe dovuto intervenire: il Pd, spiega in mattinata la capogruppo Anna Finocchiaro, avrebbe “voluto che il provvedimento sulla corruzione fosse la sede per abrogare la legge Cirielli, per inasprire la concussione, per reintrodurre il falso in bilancio. Ma non vuole lasciare alibi a chi voglia mettere altro tempo in mezzo”. Poi cambia idea. Alle 18, assieme ai 25 sub emendamenti del Pdl e ai 10 dell’Idv ce ne sono anche 22 del Pd che, per l’appunto, accorpano i rilievi che i democratici oppongono al provvedimento. Anche Di Pietro annuncia nel pomeriggio che l’Idv presenterà le sue richieste di correzione: “il provvedimento così com’é è acqua fresca. E’ invece urgente una legge che sia veramente anti-corruzione e non pro-corruzione e quindi contenga il falso in bilancio e la possibilità di fare i processi” avverte. Certo la possibilità di tornare ad un accordo non svanisce ma il segnale è chiaro. Tanto che in serata è la stessa Severino a promettere nuovi interventi: “Il tema della prescrizione è diverso, va rivisto, come vanno rivisti il falso in bilancio e i reati societari. Ma questo va fatto in un provvedimento adeguato.

 

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