Oggi alle 15,45 arriva sul tavolo del consiglio dei ministri il decretone sulla salute predisposto dal ministro Balduzzi. Il governo dovrà occuparsi anche della vicenda Ilva, ma sarà il pacchetto sanità il vero tema calda. Annunciato da indiscrezioni e polemiche, il decreto

è già stato “smontato” nel pre-consiglio della scorsa settimana, dove tecnici e colleghi di Gabinetto di Balduzzi hanno sollevato eccezioni di ogni tipo su diverse norme, dalla copertura finanziaria alle questioni di merito e di forma. Un fuoco di sbarramento che ha costretto da un lato il presidente del consiglio, Mario Monti, a rinviare il consiglio dei ministri in cui se ne doveva parlare; dall’altro ha spinto il ministero della Salute a rimettere mano al provvedimento. Risultato: prima è stata “cancellata” quella che un’associazione di consumatori aveva definito brutalmente “la tassa sul rutto”, ossia l’imposta sulle bibite gassate 2; e oggi è sparito un altro dei punti forti della prima bozza, ossia l’obbligo della distanza minima tra sale giochi e slot machine e le scuole. Tra pressioni delle lobby, questioni tecniche e ragioni politiche, il testo rinnovato è stato insomma svuotato di parte della sua forza “innovativa” e alla Conferenza delle Regioni oggi è arrivato ridotto anche negli articoli, da 27 a 18. Domani potrebbe essere ulteriormente limato e persino stornato dai binari dell’urgenza per diventare, come chiedono alcuni ministri, un “normale” disegno di legge. Il consiglio dei ministri potrebbe dare il via libera ‘salvo intese’ (ovvero su un testo suscettibile di modifiche) oppure stralciare alcune parti del provvedimento. Sono confermate, seppure con modifiche, le norme su cure primarie, intramoenia, responsabilità professionale, nomine manager e primari, governo clinico e farmaci. Saltano, come detto, le norme sul Piano nazionale per la non autosufficienza, la tassa sulle bibite gassate e i limiti di distanza delle slot machine dalle scuole e ospedali. In compenso vengono introdotti limiti molto rigidi sulla pubblicità di lotterie e scommesse. In pratica, sarebbe vietata la pubblicità di tutti i giochi finalizzati alla riscossione di denaro: in particolare, la bozza stabilisce che “sono vietate le comunicazioni commerciali audiovisive e radiofoniche, dirette o indirette, che inducano all’acquisto di prodotti o alla partecipazione ad attività di gioco, quali lotterie, concorsi a premio, scommesse sportive, newlot o ad attività, anche online, comunque denominate finalizzate alla riscossione di somme di denaro, la cui vincita sia determinata esclusivamente dal caso”. Detta così, la norma sembra travolgere anche le tradizionali lotterie dei Monopoli di Stato, da quella di Capodanno al Superenalotto e dunque una gigantesca fonte di introiti per il Tesoro. Rimangono, invece, le sanzioni per chi vende tabacchi ai minorenni. Per l’attività sportiva, non agonistica e amatoriale, resta l’obbligo di certificazione medica “idonea” (ma non è specificato se il certificato debba essere fatto dal medico di base o da uno specialista) e viene introdotto l’obbligo per le società sportive, professionistiche e dilettantistiche, di dotarsi di defibrillatori automatici. Modifiche sono state apportate anche alla norma sulla revisione del prontuario farmaceutico nazionale ed è stata abrogata quella sulla distanza di prossimità per l’apertura delle nuove farmacie. Resta l’aggiornamento dei Lea (i livelli essenziali di assistenza) per malattie croniche, rare e ludopatie. “Sono stati accolti parte dei nostri emendamenti, ma serve ulteriore tempo, serve soprattutto un confronto per arrivare al nuovo patto triennale per la salute”, ha detto l’assessore veneto alla Sanità, Luca Coletto al termine della Conferenza. Le Regioni, che hanno inviato un documento proprio al ministero, chiedono tempo, spingono dunque per un ddl al posto del creto legge e insistono perché qualsiasi aggravio di spesa a carico delle Regioni abbia assicurata dallo stato la copertura finanziaria. A chiedere un rinvio sono anche alcuni sindacvati come la Fp-Cgil.

 

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